“Sulle orme della passione” di Mathilda Blake – Recensione

Buongiorno readers! Sulle orme della passione è il nuovo romance di Mathilda Blake, targato Mondadori, che ho il piacere di recensire oggi. 

Prodotto fornito dall’autrice ai fini di una recensione.

Sulle orme della passione - Trama
Cover Sulle orme della passioneDa quando suo padre è morto, Andrea Cooper, naturalista ribelle e sognatrice, ha in animo una sola missione: portare a termine le ricerche sui lemuri da lui avviate in Madagascar, così che nessuno possa accaparrarsene il merito. Andrea ha già sperimentato il soffocante ambiente accademico inglese e sa cosa vuol dire essere discriminata in quanto donna. Nondimeno, decide di partire, anche per dimenticare una cocente delusione d’amore. Ma una ragazza non può viaggiare da sola in una terra tanto selvaggia: sarà l’affascinante Derek Heston ad accompagnarla. Originario delle Americhe, anche Derek convive con le sue ferite. La passione e l’avventura diventano per entrambi un balsamo potente…

Una delle caratteristiche dei personaggi creati dalla Blake, ormai lo si può dire, è che le donne non sono delle semplici fanciulle adeguatesi all’idea che si aveva della donna stessa durante i periodi storici passati.

Nella fattispecie, siamo nel 1883 e Andrea, una donna inglese di appena ventiquattro anni, decide di partire per il Madagascar per portare a termine il progetto del padre, purtroppo venuto a mancare.

Andrea è una ragazza molto coraggiosa e anticonvenzionale, un po’ per carattere, un po’ lo è diventata: da sempre amante della zoologia, figlia di un accademico, ha avuto la possibilità e la tenacia di frequentare l’ambito accademico, e sappiamo bene quanto fossero viste male le donne che esprimevano un’indole studiosa, o meglio, viste con sufficienza…

Oh, sapeva benissimo cosa pensavano! Pensavano che fosse un’anticonformista, una donna in un mondo di uomini come quello accademico, e che se non fosse stato per papà, non sarebbe mai stata lì e or era meglio tornasse al suo posto, a casa a ricamare e a cercarsi un marito.

Ma Andrea è una donna forte, caparbia, non si lascia intimidire e soprattutto non ha intenzione di vedere tutto il lavoro fatto dal padre cadere nelle mani di quegli stessi accademici comparabili quasi a degli sciacalli! 

Sapeva fin dall’inizio che si stava cacciando in un’avventura più grande di lei, quando si era imbarcata per quell’isola dimenticata, ma aveva deciso di portare a termine il lavoro del padre e così sarebbe stato. 

Il suo arrivo in Madagascar non è dei più semplici, ovviamente! Vi ricordate la prima puntata de La signora del west? Vi ricordate quando Michaela arriva a Colorado Springs con il suo bel vestito da signora benestante abituata alla città e si fa un bel tuffo nel fango? ECCO! Esattamente quello che capita alla povera Andrea! Appena ho letto la scena mi è subito venuto in mente il telefilm (non sono così vecchia, ma mi piacciono alcuni vecchi telefilm, che posso farci? 😂).

Fortuna che a soccorrerla arriva Derek, un uomo affascinante quanto spesso impertinente, sfacciato.
Dopo quest’incontro alquanto… fangoso, la nostra cara Andrea spera proprio di non rivederlo, mi pare ovvio visto anche il caratterino che si ritrova.

Ospitata da degli amici del padre, non vede l’ora di incontrare la persona che le farà da guida nelle foreste del Madagascar per poter finalmente finire di studiare i lemuri…

Ma che belli sono??  😍

… e chi potrà mai essere secondo voi questa fantastica guida osannata dai signori Harrison? Esatto, proprio il nostro caro Derek!

Derek non è un ragazzo che ha avuto vita facile, non è il classico Don Giovanni, anche se così potremmo pensare. Molto presto, andando avanti con la lettura, scopriamo che viene dalle Americhe, che ha un animo sensibile, dei principi saldi e il cuore un po’ incasinato… Non è particolarmente maschilista, ma di certo non è entusiasta all’idea di dover accompagnare una donna nel bel mezzo dei mille pericoli che si devono affrontare nella giungla… oooh, nasceranno parecchie discussioni su questo punto, ma non vi anticipo nulla, dovrete godervi la lettura!

Anche se all’inizio non si può dire che ci siano i fuochi d’artificio, ben presto tra i due nascerà l’attrazione, ma, con i caratterini che si ritrovano, cosa combineranno?
La risposta?
Delle belle, ecco cosa combineranno!

L’autrice ci porta in una fantastica terra, descritta con passione e magicamente

“… la foresta era inondata di rosa, in mille sfumature cangianti che si dilatavano come fiamme di colore, mentre il sole, sospeso fra terra e cielo, infuocava l’orizzonte nella sua carezza dorata. […] La foresta, nel controluce purpureo, risaltava scura, tanto che il fogliame sembrava disegnato a china sullo sfondo.”

Ecco, grazie eh, Mathilda, ora voglio andare in Madagascar. O meglio, vorrei andare, se non fosse per i fruscii dei rettili e degli animali tra le foglie del sottobosco arrivavano continui alle orecchie. Ehm… ok, forse niente Madagascar… 

Tornando seri, e so bene che certe descrizioni distraggono, ho trovato i protagonisti di Sulle orme della passione davvero ben caratterizzati. Essendo un po’ di parte, Andrea è sicuramente il mio personaggio preferito: anticonvenzionale, cocciuta, testarda, pronta a mettere in gioco se stessa pur di fare giustizia. Davvero un bel personaggio.

E soprattutto, ho apprezzato la maestria con cui l’autrice ha concatenato più temi con il carattere di Andrea; il tema dei diritti delle donne, ovvio ma non così tanto. Andrea è fondamentalmente una donna libera in un periodo in cui l’unica e massima aspirazione per una donna era un matrimonio azzeccato. Ammetto di essere sensibile su questo tema, quindi leggo sempre con piacere libri che lo trattano anche se non in modo approfondito, d’altronde, non è mica un saggio!

La passione dell’autrice per i lemuri, ma per la natura e gli animali in generale, traspare da ogni goccia d’inchiostro contenuta in questo libro. Così come il disprezzo per certe pratiche che coinvolgono lo sfruttamento degli animali.

Sulle orme della passione tratta temi davvero affascinanti, perfettamente incastrati in un libro in cui il tema principale dovrebbe essere l’amore tra due persone e le relative difficoltà, per non parlare dei pregiudizi che hanno prima di conoscersi davvero.

Un paio di pecche però le ho trovate, ahimè. Premetto che sono impressioni mie personali e soggettive eh, ma se mi seguite da un po’ lo saprete benissimo.

Ho trovato il periodo temporale in cui si svolge il romanzo un po’ corto. Il tutto avviene in una manciata di giorni e posso capirne l’esigenza, ma sapete che preferisco libri sviluppati in archi temporali un po’ più dilatati.
Avendo amato la serie Passione Francese, non ho potuto non fare qualche paragone; sicuramente qua abbiamo una protagonista ancora più coraggiosa e avventurosa, ma in linea generale ho trovato meno azione. Forse non tantissimo e magari è solo una mia impressione, ma ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto leggerne un po’ di più, ma sicuramente quella nella parte finale del libro mi ha costretta a divorarlo!

Come sempre, consigliato agli amanti del genere, ai fan di Mathilda che, nonostante le due piccole pecche, non delude mai e a tutti quei lettori che vogliono essere rapiti per qualche ora da un libro che nasconde molte cose dietro le apparenze.

Voto di Sulle orme della passione

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