Buongiorno miei amati lettori! Oggi vi porto nel mondo creato da Rachel E. Carter nel suo libro, Primo anno, primo volume della serie The Black Mage, edito da Hope Edizioni, che ringrazio infinitamente per il file!
Avete presente quando c’è qualcosa in un libro, e non sapete esattamente cosa, che vi attira?
Ecco, per me è stato così con questo libro. La copertina mi ha conquistata, la trama mi lasciava un po’ dubbiosa, ma ho imparato che è sempre bene seguire l’istinto, e ho fatto benissimo!
Primo anno non è il classico libro dell’eroina perfetta che si innamora dell’eroe, il principe senza macchia e senza paura.
No.
Ryiah – che per comodità chiamerò solo Ry perché già è impossibile pronunciarlo figuriamoci scriverlo – è in viaggio verso l’Accademia di magia, la prestigiosa scuola dove può realizzare il proprio sogno, diventare una maga della Fazione del combattimento, tra le più difficili.
E credetemi, di facile per questa ragazza non c’è niente, ma proprio niente. Non ha scoperto di avere poteri magici da piccola, così da avere avuto il tempo di coltivarli e arrivare preparata. Tutto il contrario. E dovrà lavorare sodo, più degli altri, il doppio degli altri per farcela.
Non è perfetta, è ambiziosa, a volte vanesia, cocciuta, permalosa, invidiosa, impulsiva… ma è una combattente, una giovane donna forte, leale verso i suoi amici e suo fratello gemello, anche lui all’Accademia per diventare un mago Guaritore; è incapace di arrendersi alle difficoltà, pronta a combattere e versare sangue per ciò in cui crede, per ciò che ritiene giusto, e soprattutto per conquistarsi il suo sogno.
Più di 100 sono i ragazzi arrivati per l’anno di prova di addestramento. Al termine di questo, solo 15 saranno ammessi.
L’addestramento è terribile.
La competizione spietata.
Ci vogliono tantissima determinazione e forza di volontà. La voglia di cedere appare ogni tanto, molti la accolgono. Lei resiste, studia di più, si allena di più di chiunque altro.
E non è la sola. Non è l’unica a dover dimostrare qualcosa.
Anche Darren non si risparmia. È un principe, si penserebbe privilegiato, e sotto alcuni aspetti lo è, ma non tutti. Non è gentile, non è “azzurro”
Al centro del corteo c’era un giovane. Non sembrava molto più grande di noi e non indossava l’uniforme come gli altri, ma c’era qualcosa di abbastanza maestoso nella sua postura. Ebbi la netta impressione non avesse affatto bisogno di protezione.
…
Mentre ci sorpassava, il ragazzo ci notò e incrociò il mio sguardo. Mi fulminò e mi sentii come se fossi stata presa a calci nello stomaco.
Come dicevo, non azzurro. È presuntuoso, altezzoso, non importa nemmeno che tu sia di sangue nobile o popolano, ma se non hai Potenziale allora puoi star sicuro che ti ignorerà. Ed è quello che fa con Ry.
Per la prima volta, ero combattuta. Il principe era il cattivo nella mia storia, e recitava il suo ruolo in modo del tutto convenzionale.
E allora perché ero confusa?
Peccato che i due continuino a scontrarsi all’inizio. E già qua avevo intuito che ce ne sarebbero state delle belle. Le vedete? Le mie mani che sfregano l’una contro l’altra?
Anche perché come ogni protagonista che si rispetti, c’è molto di più di quanto sembri in lui, e vi assicuro che anche alla fine non si capirà tutto di lui, è complicato.
E sì, avevo ragione, ma non come pensavo, perché la trama non si incentra su una storia d’amore, ma sulla forza di volontà, sul cambiamento, sulla crescita personale, sul non arrendersi nel perseguire i propri sogni perché alla fine le notti in bianco passate a studiare, il portare il proprio corpo tanto al limite da vomitare o svenire, il sudore, il sangue, tutto quanto… ne vale la pena. Perché se hai un sogno, allora devi fare di tutto per perseguirlo, senza perdere te stesso durante il percorso.
Mi ero impegnata per gran parte della mia infanzia per poter entrare in questo posto. Ogni sogno a occhi aperti che avevo fatto, ogni speranza che avevo avuto, era incentrata sulla veste e sulle avventure che mi attendevano.
Primo anno racconta, appunto, il primo anno di addestramento, le difficoltà, le prove da superare, i rapporti personali che si vanno a creare, le amicizie, le delusioni.
Forse non c’è una grande azione, ma vi assicuro che è un libro che prende. Mentre leggevo la parte dell’addestramento (di cui sia messo agli atti io avrei resistito forse 10 minuti. Ed è un gran bel forse…) sentivo la fatica di Ry, sentivo la sua forza e la sua determinazione, sentivo la sua paura di non farcela. Per non parlare delle prove finali… ero talmente immersa che porca miseria, avevo l’ansia io!
E come dicevo, non crediate che per Ry sia facile. Gioirete per i suoi successi, vi dispiacerà per i suoi fallimenti, e ce ne saranno, perché è una protagonista “vera”, passatemi il termine.
Forse ero vanesia, ma, nella vita, volevo di più di quello che mi era stato offerto.
Sicuramente è un primo libro di introduzione e passaggio all’azione vera e propria con cattivi che non siano i compagni contro cui lottare per poter avere uno di quei 15 posti. Ma mi è piaciuto.
Tanto.
Per le emozioni che mi ha lasciato. Per avermi fatto trovare una protagonista da cui si potrebbe anche prendere esempio, senza dubbio (anche se non con tutti i mezzi che attua lei, per carità!). Per avermi fatto provare ansia, gioia, paura, delusione e confusione. Mi sembrava di essere un tutt’uno con Ry.
È un libro che secondo me merita di ricevere una chance, e anche due. Tra l’altro potreste pensare che il finale sia scontato, ma vi assicuro che non lo è… anzi potrebbe farvi arrabbiare, non vi dico altro!
E voi? Quanto sareste disposti a lottare e sacrificare per il vostro vero sogno?
Voto per Primo anno
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