Buongiorno lettori! Per chi di voi mi segue da tempo, sa che ho un debole per Laura Rocca, ho letto quasi tutto di lei, e quel poco che mi manca prima o poi troverò il tempo di recuperare.
Se invece vi approcciate per la prima volta al mio blog, intanto vi do il benvenuto, e poi lo confesso anche a voi: Laura è una delle mie autrici preferite e cerco di non mancare mai alle sue nuove pubblicazioni.
Aspetto sempre con ansia un suo nuovo libro, per poi divorarlo in appena due o tre giorni, pentendomi di non averlo fatto durare un po’ di più. È come con il cioccolato, cerchi di gustarlo piano, ma prima che tu te ne renda conto, è già finito e ti tiri una manata pensando che avresti potuto andare più piano.
I libri di Laura, per me, sono conforto, sono casa, sono accoglienti, sono… avete presente la sensazione di quando è sera, fuori fa freddo, voi vi siete appena fatti la doccia, messo un pigiama che profuma di pulito, e vi infilate nel letto caldo, con lenzuola anch’esse cambiate e profumate… vi mettete bene sotto al piumone, vi ci avvolgete e raggomitolate, sentendovi in piena pace, serenità e felicità? Ecco, per me sono questo i suoi libri.
Potranno sembrare simili come struttura, ma conoscere nuovi personaggi è un’avventura tutta nuova, e nonostante tanti libri pubblicati, riesce ancora a donarmi emozioni, farmi piangere, incazzare… e soprattutto sognare.
Mai come in questo libro Laura si è avvicinata tanto a regalarci e farci vivere La Favola.
Una favola moderna, certo, ma pur sempre questo è. Capace di farci sognare, e sperare, perché i libri di Laura sono capaci anche di questo, donare speranza. Sono belli, da leggere sempre, ma mi sento di consigliarli soprattutto a chi sta vivendo momenti difficili, potrebbe davvero trarne beneficio e conforto, essere catapultati in una realtà diversa, da cui non puoi uscire, perché non ne sei in grado.
E per quanto mi riguarda, riesce anche a sbloccarmi il lato recensore. Magari perché sono di parte, forse perché davvero riescono a sbloccare qualcosa in me a un livello che altri libri non fanno, per quanto belli… ma quando devo parlare di un suo libro, esce fuori la logorrea verbale, come dice sempre lei…
Motivo per cui, dopo avervi tediato a sufficienza con considerazioni personali, inizio a parlarvi di Croce e Delizia.
Ho trascorso una sola serata con Jude Hamilton senza sapere che è il capitano dei Birds Of Prey, la squadra di basket più forte dell’NBA, ma non la dimenticherò mai. E anche se vorrei evitare di ricordare ciò che è accaduto tra noi, ogni volta che incrocio quegli occhi magnetici mi domando come sarebbe se mi guardasse davvero, se mi vedesse ancora una volta, proprio come quella notte. Jude è ricco, famoso e molto più grande di me, può avere qualsiasi donna e, soprattutto, è un padre single, quello di Lizzy, la bambina a cui faccio da tata. Mentre io… Da interessante sconosciuta con cui condividere il tempo sono diventata solo una ragazzina che sta cercando di mettere da parte i soldi per il suo futuro incerto. Da adesso in poi sarà solo il mio capo, anche se… ogni giorno che passa diventa molto più di questo, mi mostra lati di sé che nessuno conosce ed è sempre più difficile riuscire a tenere sotto controllo la tensione che ci avvolge quando siamo entrambi nella stessa stanza. Ci insegnano sin da bambine che i sogni son desideri, ma è anche vero che certi sono proibiti.
Croce e Delizia racconta di due vite, quella di Autumn e quella di Jude. Due persone che il destino ha fatto in incontrare, due persone che la vita ha plasmato con gioie, difficoltà, paure…
Jude ha 35 anni, un giocatore di basket dell’NBA, capitano dei Birds of Pray. Ha sempre avuto la fortuna di essere ricco, nulla di ciò che è materiale gli è mai mancato, ma non tutto si può comprare, ad esempio l’affetto, l’amore, la considerazione da parte dei genitori. Ha una figlia di 6 anni, Lizzy, una bambina a cui troppo presto è stata portata via la mamma e un po’ per questo, un po’ per il passato del padre, viene molto coccolata.
Autumn non ha avuto la possibilità di disporre di milioni di dollari, si arrivava tranquillamente a fine mese e si risparmiava, perché i college costano e ha 4 fratelli più piccoli. Ma una cosa non è mai mancata: l’amore, una famiglia unita, che ti supporta, ti ascolta. Quando ha 17 anni muore suo padre, la figura che per lei era così presente e importante. Da sempre responsabile e con la testa sulle spalle, visto che sono anni che si occupa anche dei suoi fratelli più piccoli e fa da baby sitter per altri per poter mettere da parte soldi, ora è costretta a crescere ancora di più, badare ai fratelli e lavorare mentre finisce il liceo, perché anche la madre ha dovuto iniziare a lavorare molto per poter arrivare a fine mese. Dei suoi 18 anni anagrafici, a maturità ne dimostra davvero molti di più.
I sogni per il college vengono accantonati, ma per lei non è un “problema”, non solo è responsabile e sa che le priorità sono altre, ma è anche dannatamente altruista; fin troppo: mette sempre gli altri al primo posto, le viene naturale.
Le persone così sono molto belle, forse le migliori del mondo, perché sono capaci di donare quello che hanno senza chiedere nulla in cambio, illuminando tutto ciò che sta intorno loro, rallegrando le persone, infondendo loro l’energia di cui magari non sapevano nemmeno di aver bisogno.
Ed è questo che succede con Jude, perché quando in un momento di sconforto la incontra, e lei riesce a regalargli un sorriso tra le lacrime… eccolo, il cosiddetto momento di impatto che così spesso ricorre nel libro.
Se ci pensate succede a tutti noi anche se ce ne rendiamo conto solo con il senno di poi.
Inizia così
«Quindi… nessun giudizio? Solo due sconosciuti che si raccontano le loro pene? Facciamo questo patto?» Cerca il mio sguardo voltando la testa verso di me.
Annuisco.
«Una serata fuori dalla realtà.»
A volte parlare con uno sconosciuto è ristoratore. Questo fanno, dando inizio a qualcosa della cui portata non sono nemmeno pienamente consapevoli.
Ed è sulle note di Follow You degli Imagine Dragons (che avrei voluto tanto mettere come sottofondo alla recensione ma non sono riuscita, uffa), che si scambiano un bacio, pensando che tanto non si rivedranno, e fondamentalmente essendone anche dispiaciuti, perché nella vita di tutti noi ci sono quelle due paroline che tormentano l’esistenza e aprono una marea di possibilità irraggiungibili a posteriori… E SE…
Per loro, l’e se li raggiunge.
Jude ama immensamente sua figlia, più di ogni cosa, della sua vita e della sua felicità. Tutto ciò che vuole è che sia felice e cerca di fare di tutto perché possa esserlo, per assicurarle stabilità e una figura femminile di riferimento. Posso solo immaginare cosa voglia dire perdere una madre a soli 4 anni, come questo possa segnarti, ma per sua fortuna ha un padre davvero speciale, uno che forse vorremmo tutti.
Proprio nell’ottica di cercare di darle stabilità, cerca una babysitter a cui fare un contratto di 5 anni, una persona che si occupi di Lizzy H24 e offre una bella somma di denaro, 4mila dollari al mese, vitto e alloggio compresi. Pubblica l’annuncio in anonimo, meglio evitare le mitomani, e le candidate dovranno prima passare la ferrea selezione della rigida governante Rebecca.
4 mila dollari per fare da babysitter? Sarà un refuso, pensa Autumn, ma se non lo fosse? Per questo risponde all’annuncio, occupandosi di bambini da molti anni nonostante la giovane età, in più ama i bambini, avrebbe voluto fare la maestra.
Il destino… aveva già messo in moto i propri ingranaggi.
Assurdo che chi ha messo l’annuncio sia proprio lo sconosciuto dell’altra sera.
Assurdo che chi ha risposto sia la giovane donna dell’altra sera, così matura per la sua età. A Jude quasi prende un colpo quando vede che quella ragazza che l’ha stregato con tanta semplicità ha 17 anni meno di lui, una ragazzina. Potrebbe essere sua figlia.
Lei ha paura che non verrà assunta appena Jude si renderà conto di chi è, e lui i dubbi li ha… ma è lei quella con le migliori referenze, la miglior candidata, e lui pensa solo al meglio per la figlia. Che poi gli sia entrata così tanto dentro da non vedere l’ora di rivederla… un altro discorso.
E così non vi sto nemmeno a dire, potete ben immaginare come possa essere difficile una convivenza e tenere le distanze… perché è il suo datore di lavoro… perché è la babysitter di sua figlia, è appena maggiorenne, non può succedere nulla.
Tento di scacciare il pensiero, ma la verità è che la voglia di lei provata quella prima sera, a volte, pare consumarmi, bruciarmi sotto la pelle e spingermi a fare qualcosa di completamente stupido come afferrarla e baciarla ancora fino a toglierle il respiro. Più tento di rammentarmi che lei è proibita e più mi sembra di volerla, di bramarla. Anche il pensiero che sia troppo giovane per avere davvero qualcosa in comune con me, si volatilizza. La guardo e mi brucia addosso.
Ma non sempre si può combattere contro se stessi, e se la propria felicità, per una volta, coincidesse anche con quella degli altri?
Autumn, per quanto matura, però, ha le classiche debolezze, dubbi e incertezze della sua età, non ha ancora avuto modo di fare tutte quelle esperienze che portano una persona ad essere pienamente sicura e consapevole di se stessa. Questo la porta a fare dei passi falsi anche se non in mala fede, ma Jude si è già scottato, e non può rischiare la felicità di sua figlia. Ma siamo sicuri che non siano l’orgoglio e la paura a parlare e ad accecare?
Vi lascio scoprire il resto da soli, spero di avervi incuriosito a sufficienza, e vi invito a leggere di questa favola, tra magnifiche città, tra castelli Disney, passando per luoghi semplici ma di tale incantevole bellezza da essere più preziosi di molto altro.
Se non hai il coraggio di sporgerti oltre il precipizio non hai il diritto di pretendere il panorama.
Grazie per l’ennesima emozione, Laura.
A presto lettori,
buone letture a tutti quanti, e fatemi sapere cosa ne pensate di questo libro!
Voto per Croce e Delizia
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