“Matefinder – Il Dono” di Leia Stone – Recensione

Buongiorno readers! Matefinder – Il Dono di Leia Stone è il libro di cui vi voglio parlare oggi. È un paranormal romance, il primo della serie Matefinder, portato in Italia dalla Hope Edizioni, che ringrazio per avermi fornito il file ai fini della recensione. 

- Trama
Cover MatefinderQuando Aurora perde il controllo della sua auto, sulla strada verso Monte Hood, non sa che la sua vita sta per essere stravolta. Sarebbe morta se Kai, l’Alpha del branco locale, non l’avesse salvata, trasformandola.
Sopravvissuta al cambiamento, la giovane donna, prima così lontana dal mondo soprannaturale, scopre di essere il Matefinder. Il suo dono è così raro da essere considerato una leggenda, preziosissimo per la sopravvivenza della sua specie.
E non solo della sua specie… Un dono che è anche una condanna, perché altre creature, più pericolose, le daranno la caccia.

Amo i paranormal fantasy e non leggevo una storia con i lupi protagonisti da un bel po’ di tempo; questo ha creato in me molte aspettative, non vedevo l’ora. Purtroppo, però, sono state disattese.
Chi mi conosce sa che non mi piace sparare sentenze predominanti in positivo e, soprattutto, in negativo senza spiegarmi: ecco perché cercherò di scrivere una recensione che sia il più esplicativa possibile senza spoilerare nulla (in caso c’è il caro vecchio plugin) e nel modo più rispettoso possibile.

Aurora è una giovane ragazza di ventidue anni con un passato difficile dal quale, però, è riuscita a risollevarsi. Durante il viaggio che l’avrebbe portata in montagna dall’amica, perde il controllo dell’auto e finisce in un burrone. L’incidente è molto grave e lei praticamente spacciata, se non fosse per il giovane ragazzo che aveva visto poco prima quando si era fermata per prendere un caffè.

La mia mente vagò verso il ragazzo alla stazione di servizio; sembrava diverso. Battuta sul serial killer a parte, non riuscivo a liberarmi dalla sensazione di averlo già conosciuto, come fosse un déjà vu.

Che sia stato il destino a far incrociare i due giovani? Che sia sempre stato il destino a far sì che quello stesso ragazzo fosse nelle vicinanze dell’incidente? Oppure solo fortuna?
Aurora è terrorizzata, non vuole morire e quando vede il giovane trasformarsi in un lupo, crede, giustamente, di avere le allucinazioni.

Quando mi balzò addosso, mi sfuggì un urlo spaventato e, mentre i suoi denti affondavano nella mia carne, il dolore esplose in tutto il mio corpo.
«Sei mia.» La sua voce echeggiò nella mia mente e ne assunse il controllo, prima che crollassi in uno stato onirico in cui non riuscivo a distinguere la realtà dalle visioni.

Aurora sopravvive alla trasformazione e le viene spiegato dalla dolce Emma, un lupo del branco, che a salvarla è stato Kai, l’Alfa. Le spiega anche di quanto questo sia un miracolo visto che ci sono poche donne licantropo, e che di lì a poco avrebbe dovuto sostenere una sfida di sguardi per vedere quanto sia dominante il suo lupo. Un bel po’ di roba da digerire quando poche ore prima stava per morire, non credete?

Le sorprese non sono finite però! Presto scopre che il suo lupo è molto dominante e va a ricoprire un posto di alto livello nel branco; tra lei e Kai c’è un’attrazione incredibile. I lupi trovano una sola compagna per tutta la vita. Vista l’attrazione tra loro da umani, saranno compagni come lupi? Forse non è stata solo fortuna, dopotutto…

Ma non è certo finita. Ogni umano trasformato possiede un dono. Quello di Aurora? Essere il Matefinder. In un periodo in cui i licantropi si stanno estinguendo, vista la scarsità di donne e le difficoltà nell’incontrare il proprio compagno, Aurora ha il dono di poter vedere i compagni dei lupi tramite delle visioni!

Come ogni dono ci sono dei pro e dei contro, e potrebbero essere in molti a cercarla per sfruttare questa sua capacità.

Wow, avevo uno scopo nella vita, qualcosa che sembrava giusto. Riunivo le famiglie; aiutavo le persone a trovare l’amore.

Inoltre, Aurora non è una ragazza a cui piace prendere ordini… Gli ostacoli saranno tanti, come le verità sconvolgenti. Riuscirà Aurora a trovare un equilibrio? E sarà pronta a sacrificare ciò che le viene chiesto per proteggere il suo branco e gli umani?

Non è facile scrivere la recensione di Matefinder – Il Dono, non lo è mai quando, secondo me, ci sono delle cose che non vanno. Come dicevo, mi aspettavo molto di più dalla lettura.

Iniziamo dal fatto che le vicende vengono raccontate davvero troppo frettolosamente. L’autrice non si sofferma su troppe descrizioni, né ambientali né di ciò che la protagonista prova. La scena dell’incidente, ad esempio, viene descritta in poche righe ed è poco coinvolgente se pensiamo che le vicende vengono narrate dalla protagonista stessa.

Anche per quanto riguarda la prima trasformazione di Aurora, l’autrice avrebbe potuto sbizzarrirsi in mille modi diversi, ma purtroppo non ci vengono svelate molto le sensazioni che la protagonista prova nell’essere un lupo. È come se queste descrizioni intaccassero appena la superficie della gamma emotiva del personaggio.

Onestamente, in Matefinder – Il Dono ho trovato alcuni dialoghi privi di veridicità. Per non parlare delle reazioni di Aurora a tutto ciò che le succede, soprattutto all’inizio quando le viene rivelato di essere un licantropo. Accetta tutto quasi passivamente, non ha grosse crisi e non scoppia di rabbia ad alcune imposizioni come mi sembrerebbe normale fare in determinate situazioni. Questo stona un po’ con la caratterizzazione del personaggio: descritta come una donna forte, con un passato di abusi, che lotta e si rialza fino a realizzare il suo progetto: aprire la Safe House, una comunità per donne e bambini vittime di violenza. La scena della sfida di sguardi, ad esempio, la ragazza la affronta praticamente senza dire una parola. Accetta tutto quasi con rassegnazione secondo me, senza fare domande. Anzi, dopo quella, invece di chiedere spiegazioni a Kai su… tutto quanto, prima ci fa conversazione normale.

Un altro esempio viene offerto quando scopre di essere la compagna di Kai. Posso capire l’attrazione, ma essere la sua compagna vuol dire che staranno insieme fino a che vivranno. Un compagno è per sempre. Più volte durante il libro si fa riferimento al fatto che per lei, a causa degli abusi subiti, fatica a instaurare dei rapporti intimi profondi e seri con un uomo. Però anche qua la sua accettazione è pressoché immediata.

Sono aspetti in parte soggettivi, me ne rendo conto, ma che comunque mi hanno fatto storcere un po’ il naso. Secondo me andavano pensati meglio e sicuramente scritti più approfonditamente.

Uno degli aspetti che mi è piaciuto di Matefinder – Il Dono è l’affrontare il tema della violenza domestica, dell’opportunità di ricevere aiuto, del superare in parte i propri traumi tanto da aiutare gli altri. Anche qui, però, sicuramente si poteva ampliare molto di più il tema.

I personaggi hanno una caratterizzazione importante. Ho trovato quelli secondari più coerenti nelle proprie azioni rispetto ai principali. Anche per quanto riguarda Kai ho notato degli aspetti che secondo me non sono congrui alla sua posizione di Alfa. Aurora lo sfida in continuazione perché non le piace che le si diano ordini, ma Kai gliela dà quasi sempre vinta, come se fosse lui il sottomesso.

Ci tengo a ribadire che queste sono tutte considerazioni personali.

Per quanto riguarda lo stile, devo dire che è piuttosto fluido e nonostante tutto si legge in fretta. Pochi refusi e qualche errore.

Consigliato comunque sia ai lettori meno esigenti a cui piace il genere!

Voto per Matefinder – Il Dono

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