“La felicità è un tè con te” di M. Sànchez – Preview Party

Buongiorno readers! La felicità è un tè con te di Mamen Sànchez, in uscita domani per la Sperling & Kupfer, è il libro a cui mi sono dedicata negli ultimi giorni e di cui vi racconterò a breve! 

Prodotto fornito dalla casa editrice ai fini dell’evento.

La felicità e un tè con te - Trama
Il giovane Atticus Craftsman, rampollo di una delle più importanti famiglie dell’industria editoriale inglese, è sparito. Suo padre lo aveva inviato in Spagna per rimediare alle perdite rovinose che la rivista Librarte stava causando al gruppo. Ma, a pochi giorni dal suo arrivo a Madrid, armato dell’inseparabile bollitore elettrico e ingenti quantità di tè, rigorosamente Earl Grey, di Atticus si è persa ogni traccia. Le ultime ad averlo visto in carne e ossa sono proprio le cinque donne impiegate nella rivista: la saggia e solitaria Berta, la dolce Gaby, la malinconica Asunción, l’irrequieta María e la bella Soleá.

Su di loro comincia a indagare l’impacciato ispettore Manchego, che si trova costretto a fare i conti con cinque sospettate così diverse tra loro, ma disposte a far qualsiasi cosa pur di salvare il proprio posto di lavoro.

Tra risate, azione e colpi di scena, il destino della rivista Librarte e delle sue cinque impiegate sarà quindi legato a doppio filo con quello del giovane Atticus. Un intricato garbuglio che attraverserà le strette vie di Madrid per arrivare giù fino al cuore bohémien dell’Andalusia, e che potrà risolversi solo grazie all’amore, all’amicizia e… al buon vecchio Hemingway.

Tradotto in 10 Paesi, La felicità è un tè con te è un’irresistibile commedia romantica che con garbo e intelligenza si tinge, pagina dopo pagina, di mistero e travolgente ironia.

Atticus Craftsman è un giovane ragazzo, figlio d’arte se vogliamo, essendo suo padre un personaggio importante nell’universo editoriale inglese. Gli piace divertirsi e non si separa mai dal suo amato tè che beve ogni quaranta minuti!

Viaggiava sempre con due o tre scatole di Earl Grey, […], perché aveva un vero e proprio terrore all’idea di restare senza la sua panacea per tutti i mali.

Soffre un po’ delle pressioni derivanti dal suo retaggio. Tutto ciò che lo riguarda ha a che fare con la passione e tradizione di famiglia per la letteratura, compreso il nome di tutti i componenti della famiglia Craftsman, presi in prestito da personaggi famosi dei libri. 

Il fatto è che Atticus, indifeso dinanzi alla porta della sua nuova vita, non provò l’orgoglio di cui tanto gli aveva parlato il padre, ma una pressione insopportabile alla bocca dello stomaco, perché si rese conto che quella targa pretendeva da lui una inclinazione intellettuale e un ardore artistico che non possedeva affatto.

Amante della sua routine, non è affatto felice quando il padre gli affida il compito di volare in Spagna per chiudere la rivista Librarte che non frutta tanto quanto si pensava all’inizio. Di sicuro, non è felice di dover dare il ben servito alle cinque impiegate che se ne occupano ormai da tanti anni.

Il suo arrivo a Madrid non è di certo dei più semplici: il compito è ingrato, una città di cui non conosce abitudini e tradizioni, e il suo essere ancora un po’ sbronzo di certo non aiuta.

L’incontro con le cinque donne non va come aveva previsto, in lui nasce il desiderio di aiutarle, aiutare la rivista, ma, dopo pochi giorni dal suo arrivo, sparisce misteriosamente.

Ma una coscienza inflessibile, come quella delle persone empatiche, aveva cominciato a fargli sentire i rimorsi nelle viscere dall’attimo esatto in cui aveva messo piede nella redazione di Librarte e aveva conosciuto le cinque vittime del tracollo economico della rivista.

Dietro denuncia del padre, Marlow, inizia a indagare sulla scomparsa del giovane ragazzo l’ispettore Manchego, un uomo che non aspetta altro che un caso che lo allontani dalla sedentarietà a cui era costretto dal suo confortevole lavoro d’ufficio in quel commissariato di quartiere dove era stato trasferito il giorno del suo cinquantesimo compleanno. 

L’ispettore avrà un bel da fare per stare dietro alle cinque impiegate e trovare una pista per scoprire cosa sia successo ad Atticus. Non mancheranno di certo i misteri, i sotterfugi e i colpi di scena, ma per scoprire a cosa mi riferisco, dovrete leggere il libro!

Devo dire che questo è un libro particolare; non è come mi aspettavo, lo ammetto, e in parte ne sono rimasta un po’ delusa. La storia è molto interessante e ci sono dei temi non indifferenti, come la ricerca di se stessi, la paura molto attuale di perdere un lavoro che si credeva sicuro, il sondare i limiti per scoprire fino a dove spingersi per impedirlo, la violenza, il terrore, l’amore, la complicità e soprattutto l’amicizia! Il rapporto che le cinque donne hanno è veramente stupendo. Non importa quali siano i problemi o gli sbagli, ci sono sempre l’una per l’altra! 

I personaggi sono sicuramente ben caratterizzati, non solo i principali, ma anche quelli secondari e questo mi porta direttamente a dirvi cosa, purtroppo, non mi è piaciuto di questo romanzo. Premesso che comunque si tratta di un parere soggettivo subordinato al mio gusto personale, ho trovato molte parti del libro dispersive. Nonostante sia etichettato come commedia romantica, ho trovato poca concentrazione sul lato “misterioso” del libro e penso che di molti aspetti della vita delle cinque ragazze si parli anche troppo, nonostante abbiano comunque un ruolo fondamentale e intrecciato alla trama. Non parlo delle descrizioni dei personaggi in tempo reale, ma al loro background che l’autrice ci descrive fin nei minimi dettagli.

Ripeto, però, che è un parere del tutto personale.

Nonostante questo, devo dire che comunque il libro è scritto bene, con descrizioni particolari e lontane dai cliché a cui potremmo essere abituati e, se da un certo punto di vista per me tutta questa caratterizzazione è un lato negativo, dall’altro devo dire che ha reso i personaggi estremamente reali e veritieri, prede di tutti quei problemi che viviamo o potremmo vivere. Non sono personaggi stereotipati la cui vita fila sempre liscia.

Anche il tipo di narrazione non mi è dispiaciuto, anche se l’ho trovato un po’ caotico (cosa che però succede quando ci sono tanti personaggi). Con un narratore esterno, l’autrice dà modo a più personaggi di potersi esprimere, i principali direi sicuramente Atticus, l’ispettore Manchego e Berta, il capo della redazione. L’incatenarsi dei punti di vista dei personaggi, tra passato e presente, ha reso più dinamica la lettura.

Non mancano di certo i colpi di scena e un po’ di suspense anche se meno di quanto avrei voluto, ma comunque un in più che mi ha fatto divorare le ultime cento pagine.

Consigliato agli amanti del genere che amano perdersi nelle storie di più personaggi!

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