Tre cose mi hanno convinto a leggere questa trilogia:
1) parla di sogni (è la morte mia…)
2) copertine stupende (sì a volte mi capita di ispirarmi alle copertine per leggere o meno un libro…)
3) è Kerstin Gier!
La trilogie delle Gemma l’ho amata profondamente e anche questa volta l’autrice non mi ha delusa, col suo modo di scrivere sciolto e scorrevole, a tratti divertente, emozionante, coinvolgente…
A parer mio ha una marcia in più anche per il fatto che scrive di temi poco trattati (viaggi nel tempo, sogni…), non i soliti vampiri, licantropi, angeli, demoni ecc…
Veniamo al primo libro:
Liv è una ragazza di quasi 16 anni molto forte, razionale, pratica; è dovuta crescere in fretta per via della sua situazione familiare: genitori separati, tutti e due viaggiano molto e hanno poco tempo da dedicare a lei e alla sua sorellina Mia; Lei, la sorellina, il cane (Buttercup) e la bambinaia (Lottie) vivono con la mamma e in pochi anni si sono dovuti trasferire tantissime volte; la mamma, insegnante di letteratura, ogni anno accetta un posto di lavoro in un paese diverso. Al momento della storia si trasferiscono in Inghilterra perchè la mamma ha accettato una cattedra ad Oxford; Le due sorelle sono abituate agli sconvolgimenti, a viaggiare con poco, a non affezionarsi a niente e nessuno, ma non sono abituate a quello che le aspetta! La mamma con un nuovo compagno e due figli al seguito, un trasloco nella casa di questo e, cosa più importante, Liv non era preparata per niente all’abilità appena acquisita di poter viaggiare nei sogni. All’inizio è molto scettica sulle spiegazioni che gli danno gli altri 4 ragazzi coinvolti, insomma l’evocazione di un demone, punizioni se non si rispettano le regole ecc… come dicevo è molto razionale anche se il poter fare dei sogni lucidi a piacimento dovrebbe farle venire qualche dubbio…
Durante la narrazione incomincia a pensare che tutto quello che sta vivendo potrebbe essere reale: incidenti che capitano, morti misteriose, possibili sacrifici umani!
Per quanto possa sembrare leggermente noioso e lento all’inizio poi vi assicuro che diventa avvincente, con un colpo di scena finale spettacolare!
Alla fine del primo libro ho pensato che, senza le ultime 5 righe e l’aggiunta di un epilogo sarebbe potuto essere un autoconclusivo perfetto, tanto che avevo quasi paura a continuare la lettura! Si sa che, come spesso accade, a volte i seguiti non sono all’altezza dei primi libri, ma sono stata contenta di scoprire che non è questo il caso!
Durante il secondo e terzo libro troviamo amori che nascono, problemi in paradiso con in vecchi, timori, colpi di scena, misteri che si infittiscono, nuove comparse, “assassinii”.
Ho trovato tutta la saga positivamente frustrante, fino alla fine non si capisce chi c’è dietro a tutto, se esiste o meno il demone, chi sta dalla parte di chi; purtroppo mi è capitato di pensare che perdesse un pò il ritmo verso la metà dei libri per poi risvegliare completamente l’attenzione e l’ansia negli ultimi capitoli, ma è pienamente nello stile dell’autrice, così come i finali, come dire, un pò deludenti, che lasciano un pò di amaro in bocca, nonostante la genialità, ma ragazzi, la Gier la si ama o la si odia anche per questo, è la sua firma!
Dopo aver riflettuto un pochino mi sono resa conto che ci sono temi in questi libri non così adolescenziali come possono sembrare di primo acchito; la componente psicologica ad esempio: l’autrice riesce a dare gli spunti (seppur in modo blando) per riflettere su quanto i traumi infantili e adolescenziali possono portare problemi, creare situazioni drammatiche, portare alla distruzione totale o parziale di se stessi e degli altri.
In definitiva: nonostante non sia riuscita a superare se stessa (difficile dopo aver scritto, a mio parere, un capolavoro) rispetto alla prima saga pubblicata, la Gier è comunque stata in grado di creare un mondo capace di farmi innamorare e sognare e lo consiglio vivamente 
Voto
