“Il libro delle meraviglie” di Lord Dunsany – Recensione

Buongiorno readers! Oggi sono onorata di potervi parlare de Il libro delle meraviglie di Lord Dunsany. Il libro fa parte del nuovo libro uscito per Mondadori Oscar Draghi, che ringrazio infinitamente per il file, intitolato Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie di Edward John Moreton Drax Plunkett, XVIII barone Dunsany più concisamente conosciuto come Lord Dunsany.

Sì, lo so, si sono sbizzarriti con questo titolo, fate come Fred e George, provate a dirlo tre volte veloce senza sbagliare… È più facile di una balbettante bambocciona banda di babbuini? Mmh…

Tornando a noi, continuate a leggere per sapere cosa ne penso!

Il libro delle meraviglie - Trama
Due romanzi (La Figlia del Re degli Elfi e La maledizione del veggente) e due raccolte di racconti (Il Libro delle Meraviglie e Demoni, uomini e dèi), arricchiti da eleganti illustrazioni: questo volume permette di riscoprire un autore fantastico poco noto ma di grande suggestione, che lo stesso Lovecraft descrisse come «insuperabile nella magia di una prosa cristallina e musicale e nella creazione di mondi sgargianti e fantastici di iridescenti visioni esotiche»

Iniziamo anche con il dire che questo libro è stupendo, curato nei minimi dettagli nella parte grafica, quindi anche per questo Oscar Draghi non delude i lettori!

Il libro delle meraviglie è una raccolta di 14 racconti. Lo stile è sicuramente quello del fantasy old school, che di solito non apprezzo, ma che in questo caso mi ha stregato dall’inizio alla fine. 

Non è facile scrivere dei racconti, è obiettivamente difficile concentrare in poche pagine (4 o 5) una storia che sia completa, senza lacune, senza lasciare nel lettore mille domande, mettendo la giusta quantità di descrizioni (che quindi devono puntare alla qualità) e che abbia anche una morale.

Nel libro delle meraviglie l’autore ci riesce alla perfezione. Sì, tutto questo, in quasi tutti i racconti. 

La prima cosa che ho pensato, una volta finito di leggerli tutti, è che il tema principalmente comune a tutti quanti è la bellezza, l’elogio e la supremazia di questa in ogni sua forma, che sia rappresentata da una donna, come ne La sposa del centauro, da uno scrigno contenente le poesie e i versi più straordinari che creatura vivente possa udire, come ne La probabile avventura di tre letterati, o come una città meravigliosa, la Città di Mai (Storia di colui che giunse alla Città di Mai) che 

Sebbene fosse vestita di eterno crepuscolo, o forse proprio per questo, la bellezza della città era incomparabile. Costruita con una pietra sconosciuta nel mondo in cui viviamo, ma che gli gnomi chiamano abyx, essa riverbera nella luce soffusa del tramonto, una sinfonia di colori incantati e indescrivibili;

Le descrizioni sono brevi, schiette, ma di un impatto sconvolgente; la maestria dell’autore nel descrivere in poche righe o in poche parole qualcosa di meraviglioso, riuscendo a coinvolgere in tale bellezza il lettore, è di una tecnica squisita.

Un altra cosa in comune nei racconti è la presenza di creature mitologiche, magiche, fiabesche: centauri, ippogridi, gnomi, Gnoli, Farfurelli, dèi e tanti altri. Ogni racconto ci mette davanti a queste creature, davanti alla loro bellezza e alla loro natura, a volte benevola, a volte egoista, a volte crudele, ma sempre fedele a se stessa.

La ricerca della bellezza è anch’essa un tema comune, il viaggio che i protagonisti dei racconti devono compiere per poterla raggiungere, a volte senza nemmeno ottenere molto altro che uno sguardo di sfuggita. D’altronde, è proprio la ricerca che consente all’autore di mettere in piedi questi racconti.

Uno dei racconti che più mi ha colpito è L’incoronazione di Thomas Shap. Thomas vive due vite, una monotona come impiegato e un’altra nella sua mente, il posto più sconfinato e senza limiti, paragonabile solo all’universo. Nella sua immaginazione vede tantissime cose, moltissime città, incontra numerose persone. È la sua libera uscita, quella che ogni lettore come si deve conosce meglio delle proprie tasche. 

Ma quanto può essere sottile il velo che divide la realtà dall’immaginazione? Quando il sogno diventa più allettante della vita vera, quando Thomas diventa il re di tutte le terre che visita, senza spargere una goccia di sangue, peraltro, per lui diventa molto più allettante continuare questa nuova vita.

Gli importava sempre meno delle cose che tanto ci angustiano; cominciò a disinteressarsi delle faccende di Sharp, uomo d’affari di Londra, e a disprezzarlo con regale sussiego.

Bisogna stare attenti, questa è la lezione, perché più ci si fa ammaliare da cotanta bellezza, semplicità, felicità e serenità e più si penetra quel velo su cui si sono create delle increspature. Uscirne, poi, potrebbe essere impossibile, finendo con il distaccarsi totalmente dalla realtà, vivendo per sempre nella propria mente.

Voto per Il libro delle meraviglie

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