“Auxarian” di Francesco Bellia – Recensione

Hola readers! Lisbeth ha letto e recensito Auxarian di Francesco Bellia, edito da Scatole parlanti! Pronti per sapere cosa ne pensa?

Prodotto fornito dalla casa editrice ai fini di una recensione.

Auxarian - Trama
Cover AuxarianUn uomo senza nome e senza passato approda ad Auxarian, la terra in cui i sogni diventano realtà. È un luogo meraviglioso, avvolto dal mistero, dove gli abitanti, i Sognatori, possono creare qualsiasi cosa con il solo potere dell’immaginazione. Dopo essersi invaghito di una donna di nome Ara, Senza Nome scopre i grandi poteri creativi della propria mente e viene accolto dai Sognatori, diventando uno di loro. Ma la terra in cui è approdato nasconde terribili insidie come le dure leggi istituite. I sovrani si rivelano cinici e dispotici, sottomettono i Nativi, come se si trattasse di una “razza” inferiore, e il Vegliardo, un uomo malvagio dal volto sconosciuto, è un cospiratore che provoca terribili temporali per distruggere sogni e creazioni. Da luogo di meraviglia a luogo di orrore e menzogna, soltanto alla fine Auxarian rivelerà i suoi segreti e la sua misteriosa origine.

“La vita è come un gioco a carte: la mano che ti viene servita rappresenta il determinismo; il modo in cui giochi è il libero arbitrio.”

Jawaharlala Nehru

Cos’è che rende un uomo felice? Ci affanniamo tanto per esserlo, ma c’è sempre qualcosa che ci impedisce di raggiungere pienamente la felicità.

La natura umana è strana, l’uomo lo è, e lo possiamo riscontrare ogni giorno attraverso le notizie che ci arrivano dal mondo, che di anno in anno, di secolo in secolo si ripetono con interpreti diversi, in nome di un ideale, la libertà, che viene piegato a piacimento di questo o di quel potente di turno.

In questo romanzo l’autore ci porta in un mondo fantastico, dove i sogni la fanno da padrone, un mondo dove tutti “potrebbero” vivere al massimo la loro vita dando libero sfogo alla fantasia.

“Ad Auxarian i sogni  erano la Realtà e la Realtà era finzione”

Un mondo creato da un “Sognatore” per i “sognatori”, un mondo dove essere felici.

“Volevo un mondo in cui l’umanità vivesse felice… Ma non è stato come me lo aspettavo”

Ma anche qui la strana natura umana, che lo porta a primeggiare, e a comandare su ciò che lo circonda, ha la meglio, facendolo diventare, per alcuni, una prigione con sbarre invisibili.

Attraverso il suo protagonista e le figure con cui si rapporta ci porta a riflettere su ciò che abbiamo e su come ci comportiamo con il prossimo, e ci insegna che a volte accontentarsi di ciò che abbiamo e che ci rende felice non è per forza una sconfitta ma una conquista, quella della libertà della mente che spesso ci porta alla vera infelicità.

Un libro da leggere assolutamente e da cui trarre insegnamento. Complimenti all’autore che ha saputo nutrire la mia mente.

Buona lettura,
Lisbeth

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