“Le confessioni del Duca di Newlyn” di Bronwyn Scott – Review Party

Buongiorno readers! Oggi partecipiamo al rp per Le confessioni del Duca di Newlyn di Bronwyn Scott, edito da Harper Collins che ringrazio per il file.

Le confessioni del Duca di Newlyn - Trama
Londra, 1826
Sono ormai passati tre anni dalla terribile e ingiusta morte dei suoi genitori, eppure Vennor, il nuovo Duca di Newlyn, ancora non si dà pace e continua la sua personale ricerca dei loro assassini. Dopo avere battuto ogni strada lecita per scoprirne l’identità, ha iniziato a girare per i bassifondi di Londra con indosso una maschera, diventando involontariamente un eroe per i meno fortunati e gli oppressi e meritandosi il soprannome di Giustiziere. Rinunciare a questo ruolo e alla vendetta è sempre più difficile per lui, almeno sino a quando le ambizioni giornalistiche di Marianne Treleven, la sua più cara amica, non la coinvolgono in quel mondo di pericoli e violenza. Mentre cerca disperatamente di proteggerla, Vennor scopre infatti che c’è qualcosa che gli sta molto più a cuore della missione a cui ha dedicato la vita.

Ammetto che dopo La ritrattista della regina ero un po’ in ansia per questo libro. Ansia del tutto irrazionale, me ne rendo conto, ma siccome in questo periodo i libri sono la mia unica valvola di sfogo, avevo paura che anche questo potesse non soddisfare le mie aspettative e gusti.
Per fortuna non è così!

Ci ritroviamo nella terra tanto amata a questo genere letterario, l’Inghilterra nel 1826 e Vennor è l’eroe della storia. Un po’ i tutti i sensi, visto che non è il classico duca che si dedica più o meno anima e corpo solo a questioni burocratiche o di società.
Nonostante siano passati anni, ancora non riesce a farsi una ragione della morte dei genitori, avvenuta non per cause naturali, ma assassinati. Chi mai avrebbe potuto volerli morti? Vennor non si arrende al sistema di giustizia che non fa minimamente progressi, e anzi decide di iniziare lui stesso a indagare.

Non può certo farlo come dica, però. Ecco che indossata una maschera, inizia a girare per i bassifondi della città, diventando una sorta di eroe visto che il suo animo nobile non gli consente certo di girare gli occhi di fronte alle ingiustizie. Diventa il Giustiziere o, come ho iniziato a chiamarlo io, il Bruce Wayne dell’800 (dai, di certo qualche somiglianza c’è).

… era solo un uomo che cercava la giustizia, che voleva trovare un senso in un mondo che per lui si era capovolto tre anni prima e che, non sapendo più chi era, si era nascosto dietro una maschera.

Marianne e Vennor si conoscono da una vita, sono amici. Marianne non è la classica nobildonna tutta lustrini e dallo svenimento facile. Ricorda un po’ (come anche il personaggio di Vennor per certi aspetti) le protagoniste della serie Bridgerton. Lei scrive sotto pseudonimo per una testata giornalistica, il giornalismo è la sua vera aspirazione, non il matrimonio. Ma è una donna, siamo nell’800, ha il terrore che questo suo talento, questa sua passione sia destinata a morire piano piano. A meno che non scopra chi è il Giustiziere, forse quello potrebbe essere Lo scoop del secolo, quello che potrebbe aprirle le porte della vita come la desidera lei.

Sempre supportata dall’amico, anche per quanto riguarda il giornalismo, ci rimane male quando Vennor si dice contrario, visti i pericoli in cui potrebbe incappare in questa indagine. Ma Marianne è determinata, non è il tipo di donna che accetta di arrendersi così facilmente, soprattutto se in gioco c’è il suo futuro.

Non aveva fatto pienamente i conti, però, davvero con i pericoli a cui sarebbe potuta andare incontro. Una notte, nonostante cerchi di camuffarsi alla buona, esce di nascosto per andare a cercare il famoso Giustiziere. Vuole incontrarlo, scoprire chi è, intervistarlo…
Ce la farà?
E Vennor troverà qualcosa di diverso per cui lottare? D’altronde, aveva sempre visto Marianne come un’amica, ma quando inizia a provare qualcosa per lei, la sua situazione si complica. Da una parte la ricerca degli assassini dei genitori, dall’altra proteggere la donna che ama, e da un’altra ancora le persone che hanno bisogno di lui… come riuscirà a far incastrare tutto?

Le confessioni del Duca di Newlyn è un libro davvero carino e scorrevole, perfetto per passare qualche ora in compagnia di personaggi diversi dal solito in questo contesto storico, provando mille emozioni diverse, perché mille sono quelle che provano i personaggi.
Non ci si può non immedesimare nelle aspirazioni e paure di Marianne, non si può non provare simpatia per le cause di Vennor.
Non si può non amare i momenti che i due personaggi passano insieme.

Sì, all’inizio ero preoccupata per questo libro, ma per fortuna le mie aspettative sono state quasi del tutto soddisfatte! Dico quasi perché ormai superare per gradimento la serie Bridgerton sta diventando un po’ impossibile, ma mai disperare! Sicuramente i temi di questo libro sono degli di nota, già solo il mettere la propria vita in pericolo per aiutare le altre persone, popolani, è un punto a favore!

Voto per Le confessioni del Duca di Newlyn

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