“Tre amiche a New York” di Silvia Civano – Recensione

Buongiorno, readers! Oggi vi parlo di Tre amiche a New York, un romance moderno, scritto e autopubblicato da Silvia Civano, una giovane scrittrice genovese, già autrice di alcuni libri fantasy per ragazzi.

Libro fornito dall’autrice ai fini di una recensione. 

Tre amiche a New York - Trama
Cover Tre amiche a New YorkArtemisia, Gaia e Mara sono amiche da tutta la vita. Molto diverse nel carattere e nell’aspetto, hanno in comune una cosa: voler realizzare i propri obiettivi. Misa vuole diventare scrittrice, Gaia avvocato e Mara insegnante. Purtroppo, però, una volta finiti gli studi, scoprono che in un’Italia con poche possibilità per i giovani, difficilmente vedranno realizzati i loro sogni. Tirocini su tirocini, raccomandati che trovano lavoro senza meritarlo e una vita da precarie. È questa la dura realtà che scoprono di dover affrontare ogni giorno. Ecco perché, quando Tony, il cugino ex metallaro di Misa, le propone di aiutarlo a gestire il suo negozio di cupcake a Manhattan, lei decide di accettare. Ma a una sola condizione: che anche le sue migliori amiche si uniscano a lei in questa grande avventura. Una nuova vita le attende. Una vita senza pause nella città che non dorme mai. Orari di lavoro assurdi, feste a ogni ora, locali glamour e incontri molto interessanti…

Quel secondo incontro era quanto di meno romantico ci si potesse aspettare. Ma dopotutto, non volevo romanticismo, né un fidanzato. Quel ragazzo non mi piaceva per nulla. Troppo spavaldo e con la faccia da schiaffi. Senza contare che era già la seconda volta che era riuscito a tirare fuori un lato di me che non sapevo nemmeno di avere.
«Allora? Pronta per il tour più emozionante della tua vita?», domandò lui ammiccando.
Sì. Era davvero spocchioso e insopportabile.

Il titolo del libro e la copertina anticipano in parte il plot.
Si racconta, infatti, la storia di tre inseparabili amiche: Artemisia (per gli amici Misa), Gaia, Mara, e della loro avventura Newyorkese.

Le tre ragazze, pur essendo l’una molto diversa dall’altra, condividono valori, sogni, speranze, e ahimè anche delusioni. Come spesso accade in Italia, purtroppo, finiti gli studi si scontrano con la dura realtà del mondo del lavoro. E dopo l’ennesima “porta chiusa in faccia”, e innumerevoli proposte di tirocini non retribuiti, decidono di stravolgere le loro vite e rincorrere le loro ambizioni: Misa vuole diventare scrittrice, Gaia avvocato civilista e Mara una educatrice.

Per far ciò, decidono di raggiungere il cugino di Misa, Antonio (Tony), a Manhattan e di aiutarlo i primi tempi nella gestione della sua impresa.

Avevamo studiato a lungo per fare qualcosa, per servire la società in un certo modo, proprio come la ferrovia. Per un po’ avevamo seguito i binari costruiti. D’un tratto, però, non eravamo più utili allo scopo per il quale ci eravamo formate. Le nostre potenzialità erano inutilizzate, sprecate. Ma con quel viaggio ci saremmo reinventate, trasformandoci in qualcos’altro. Proprio come la High Line. Era diventata una delle attrazioni più importanti di Manhattan.

 Giunte nella città dei sogni, piene di speranze e buoni propositi, iniziano a lavorare all’interno della pasticceria di Tony: “Torta in tazza Cupcake”. Anche lì, però, presto si scontreranno con un datore di lavoro troppo pretenzioso e con una “diabolica amica”.

Spoiler
Il loro impegno alla fine sarà ripagato, e come ogni romanzo “americano” che si rispetti, non poteva finire se non con un romantico lieto fine.

Il libro è ben scritto, la lettura risulta fluida, e il plot divertente e dinamico. È suddiviso in 128 capitoli, ognuno dei quali prende il nome dal luogo in cui si svolge la vicenda, ad esempio:

“57. Casa di mia madre, Genova, Italia”

Ho trovato questa scelta molto carina, perché oltre a donare al lettore subito un contesto spazio-temporale, l’Indice risulta alla fine come un “diario di bordo” delle avventure delle nostre tre protagoniste.

La cosa che mi è piaciuta di più sono le accurate descrizioni dei luoghi. Aiutata anche dal fatto che uno dei personaggi principali fa l’Urban explorer, l’autrice ci delizia con aneddoti sulla città, ci svela posti segreti e ci trasporta all’interno di luoghi meravigliosi

Luci abbaglianti. Cartelloni pubblicitari immensi visibili a isolati di distanza. Persone che camminavano, correvano, rimanevano imbambolate davanti agli schermi luminosi. Facevano foto, parlavano, ridevano. Eravamo nel centro del Theater District, il distretto dei teatri di Broadway. Erano le undici di sera, in teoria doveva essere buio. Ma in quell’enorme incrocio luminoso, sembrava quasi che fosse giorno.

 I personaggi sono molto diversi tra loro, e sembra che Manhattan riesca a tirar fuori da ognuno di loro il proprio meglio:
Misa è una ragazza contraddittoria, paurosa e fragile, tanto che spesso rimanda confessioni e domande scomode, per non affrontare la realtà. Grazie a Leo, crederà di più nelle sue potenzialità e riuscirà a coronare il suo sogno

Poniti una domanda: Cosa so fare? Se la risposta è scrivere, scrivi!

 Mara è tenace… passionale, ma anche un po’ insicura sul suo aspetto fisico, finché a Manhattan non troverà il ragazzo giusto, che riuscirà a farla sentire la più bella del reame.

Gaia, facilmente influenzabile e accondiscendente in Italia, a Manhattan, lontana da genitori ingombranti e un fidanzato assente, ritrova la forza di scegliere il meglio per lei…

Antonio, è il personaggio che subisce una vera e propria metamorfosi: da “burattino” nelle mani della crudele Kendra, grazie all’influenza positiva delle connazionali, riesce a riprendere in mano la sua vita è realizzarsi come imprenditore, e come uomo.

Spoiler
E poi c’è Leonardo Nuvoli, che soltanto alla fine troverà la forza di reagire al volere della famiglia, e abbandonarsi alla vera felicità.

Nonostante personaggi poliedrici e affascinanti, la vera protagonista del libro è sicuramente New york, che proprio dal bell’Urban explorer è descritta come Vanitosa ed egocentrica. 

Se la città di New York subisce una personificazione, al contrario, nel romanzo scritto da Artemisia, le tre amiche diventano tre dei suoi più famosi grattacieli:
Misa è paragonata “One World Trade Center”, noto anche come “Freedom Tower”, Gaia  all’Empire, e Mara al Flatiron Building.

Che posso aggiungere? Visitare New York è un po’ il sogno di tutte noi cresciute a pane e “Sex and the city”, quindi come avrete capito, ho letto con grande interesse il libro… e mi è piaciuto tantissimo!

Per questo, posso dire che Tre amiche a New York si merita ben 5 libri!

1) Perché è un libro scritto in modo chiaro;

2) Perché l’autrice con il suo racconto ci fa viaggiare con la fantasia e vivere posti e sensazioni che chissà se avremo mai la fortuna di visitare dal vivo;

3) Perché oltre alla romanticissima storia d’amore tra Misa e Leo, e all’amicizia delle tre protagoniste, si affrontano trasversalmente temi culturali e sociali sempre più attuali come la fuga dei cervelli, il bullismo, ma anche la potenza dei social media e degli influencer;

4) Eliminando il finale (un po’ scontato), per tutto il resto delle pagine il libro è divertente e frizzante;

5) Perché credo che l’autrice si sia “messa a nudo”, e ci abbia raccontato attraverso la storia di Misa, delle sue più grandi passioni: scoprire culture lontane, viaggiare e soprattutto scrivere!

Al prossimo libro,
VMC

Voto per Tre amiche a New York

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