The Late Review Party “Invictus” di Ryan Graudin

Buongiorno readers! Questo è il primo evento a cui il blog partecipa come membro del neonato gruppo “La Gilda delle Blogger”, di cui potete trovare informazioni a questo link!

Ma veniamo a noi! Oggi parliamo di “Invictus” di Ryan Graudin, edito dalla Mondadori.

Prodotto fornito dalla casa editrice ai fini dell’evento. 

SINOSSI
Farway Gaius McCarthy non è un ragazzo come gli altri. Tutti lo considerano uno strano prodigio. Figlio di una viaggiatrice del tempo del 2354 d.C. e di un gladiatore dell’Antica Roma, la sua esistenza è un evento straordinario che al contempo distorce e infrange le leggi della natura. Perché Far è nato fuori dal tempo. Ostinato, inquieto, dall’animo indomabile, il ragazzo fin da bambino ha un unico incontenibile desiderio: vivere l’esperienza frastornante di tuffarsi in epoche sempre diverse e provare quel miscuglio di vertigine, shock e déja-vu che solo incontrare la storia faccia a faccia può dare. Per questo studia per seguire le orme materne e diventare un documentatore, un viaggiatore del tempo che, per conto del governo, viene spedito nelle epoche passate a osservare e registrare gli eventi storici. Subito dopo aver fallito, inspiegabilmente, l’esame finale del corso, Far viene contattato da un trafficante di opere d’arte che gli offre la possibilità di continuare a inseguire il suo sogno. Il ragazzo avrà a disposizione una macchina del tempo e, davanti a sé, secoli e secoli da esplorare. In cambio però dovrà mettere in piedi una squadra con la quale viaggiare clandestinamente di epoca in epoca per rubare oggetti e manufatti preziosi. Un anno dopo, durante l’ennesima missione, dopo essere rimbalzati dall’Europa nazista all’America selvaggia di Davy Crockett al Vaticano michelangiolesco, Far e la sua squadra incappano in Eliot, una solitaria ragazza dalla pelle chiarissima e dalle origini misteriose che metterà in discussione l’esistenza stessa del ragazzo e di lì a poco trascinerà lui e i suoi amici in una missione pericolosissima nell’Antica Roma, dove la storia di Far ha avuto inizio. Una corsa disperata contro il tempo per impedire che il mondo si spenga. E con esso qualsiasi speranza per il futuro.

Chi di voi non ha mai sognato di poter viaggiare nel tempo? Vedere con i propri occhi cosa succedeva nel passato, assistere a una lotta tra gladiatori o a una cerimonia nell’antico Egitto, visitare la biblioteca d’Alessandria… per noi tutto questo non è possibile, ci dobbiamo limitare ai fantastici viaggi virtuali che ci concedono film e serie tv, e non dimentichiamoci del Team Angela!

Ma per Farway Gaius McCarthy, Far per gli amici, tutto questo non è un miraggio! Nato in un’epoca dove i viaggi nel tempo sono ormai una routine, sta per sostenere l’esame finale che gli permetterà di diventare un documentatore, una persona che viaggia nel passato per poter registrare e appunto documentare episodi già accaduti. I viaggi nel tempo sembrano essere nel suo DNA, non solo per via della madre, anch’ella documentatrice, ma per la particolarità della condizione in cui è nato, ossia fuori dal tempo.

Le radici che non abbiamo scelto, ma che hanno scelto noi.

Tutto sembra perfetto e il destino già scritto, ma quando ci sono di mezzo  questi particolari tipi di viaggi, nulla è più flebile del destino stesso. Far se ne accorge in maniera piuttosto traumatica nel momento in cui fallisce il suo esame finale, in circostanze mooolto strane, e viene mandato via dall’Accademia. Non ci crede, il suo sogno è appena andato in mille pezzi e oltretutto prova una sorta di “claustrofobia temporale”

Solo il pensiero di essere confinato in un tempo specifico,…,gli faceva calare il buio dentro.

E chi non si sentirebbe così, di fronte alla perduta possibilità di esplorare il passato, senza limiti?

Tutto sembra perduto, almeno fino a quando non riceve un invito a lavorare per conto di un trafficante d’opere d’arte. Viaggiare nel passato per recuperare oggetti preziosi non è solo illegale, ma anche pericoloso, ma Far non si fa certo sfuggire la possibilità di vivere il suo sogno, di essere capitano di una navicella, la Invictus, e di poter scoprire cosa sia veramente successo a… nah, non ve lo dico XD

Una volta scelta la propria squadra, via, si parte!

Dopo quasi un anno di scorribande, la squadra è ben compatta e unita, ma durante una missione iniziano ad esserci dei problemini e una nuova figura entra in gioco: Eliot. Una ragazza molto strana e misteriosa, di cui la squadra farà fatica a fidarsi. È davvero chi dice di essere? Cosa nasconde nel suo passato? E come ha a che fare con la catastrofe che si sta per abbattere sulle vite di tutti? Lo scoprirete leggendo, e credetemi, sarà una lettura piena di colpi di scena!

Non sono molto pratica di libri sulla fantascienza, ma devo dire che inizio ad apprezzarli parecchio. Insomma, poter viaggiare nel tempo? Un tema sicuramente molto affascinante e chissà che un giorno non sarà davvero possibile…

Ci sarebbero davvero tantissime cose da dire su questo romanzo, ma siccome il rischio spoiler è sempre in agguato, ahimè, mi limiterò a un discorso generale.

Ribadisco che non posso certo definirmi un’esperta di questo genere, ma devo dire che il tema principale, quello appunto dei viaggi attraverso il tempo e il multiverso, mi sembra molto ben sviluppato, con tutte le accortezze del caso. Vengono spiegate le possibili conseguenze e i vantaggi, con un’infarinatura di tecnologia (giustamente non approfondita nei minimi dettagli) talmente ben scritti che mi hanno veramente fatto credere che tutto ciò sia possibile.

Tuffarsi in un’altra epoca era sempre un’esperienza frastornante. Un miscuglio di vertigini, shock culturale e déjà-vu.

Sono stata parecchio a scervellarmi sul finale, cercando di capire come sia possibile, salvo poi ricordarmi che non potrò certo capirlo, perché, in effetti, possibile non lo è.

Ho trovato i personaggi ben caratterizzati, ognuno con le proprie peculiarità, con i propri problemi, i propri difetti e pregi. Far è forse il personaggio che mi ha trasmesso più emozioni

Era questa la sensazione che spingeva far a viaggiare. l’eccitazione di correre attraverso un’epoca non sua, le aspre grida di battaglia nell’aria, e lui straniero in un mondo sconosciuto.

Eliot, invece, è quella che più mi ha lasciata interdetta. Non riuscire a inquadrarla fino a quando la verità non è venuta a galla… beh, non sono abituata ahah ma mi ha piacevolmente stupita!

Le ambientazioni le ho trovate accurate, precisione che deve sicuramente aver richiesto qualche ora di ricerche; un aspetto che, chi mi segue ormai lo sa, apprezzo particolarmente. 

Ci sono solo due aspetti che non mi sono piaciuti. Il primo è il narratore esterno. Di per sé, di solito, non mi dà fastidio, ma passando dal punto di vista di un personaggio all’altro, non mi ha permesso di immedesimarmi appieno in nessuno di loro. Non che crei confusione eh, aspetto che ho apprezzato, ma appena mi calavo nei panni di un personaggio, tac, la narrazione riprendeva dal punto di vista di un altro, quindi punto a sfavore per me.
Il secondo potrebbe essere considerato spoiler, quindi lo metto sotto l’apposito box

Spoiler
Come dicevo, il secondo riguarda la storia d’amore tra Far e Priya. Ho avuto la sensazione che sia sbucata così, da un capitolo all’altro. So bene che le vicende riprendono dopo un anno e che quindi in questo lasso di tempo è plausibile che sia nato qualcosa tra i due, ma avrei apprezzato comunque qualche descrizione in più, sia sulla nascita che sullo sviluppo di questa.

In conclusione, un libro con una trama sicuramente ben sviluppata e ben intrecciata, in cui non mi sembra che ci sia stato qualcosa lasciato al caso.
Lo consiglio a chi ha voglia di provare con questo genere, chi cerca un libro con cui viaggiare in tutti i sensi, o quasi. 

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Vi lascio anche il banner con i nomi degli altri blog che partecipano a questo evento. Buona continuazione 😉

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