Segnalazione “Cenere” di Paola Velo

Buongiorno readers! Ieri è uscito “Cenere” di Paola Velo, edito dalla Quixote Edizioni. Primo volume della serie La Convergenza, si tratta di un Fantasy Travel Time. Potete trovarlo QUI.

Materiale fornito dalla casa editrice a fini promozionali.

SINOSSI
Phobos ricorda bene il giorno in cui l’uomo che amava è morto, bruciato vivo davanti ai suoi occhi. Settecento anni non sono riusciti a sbiadire il ricordo, né il dolore, a causa del quale è diventato uno stregone immortale. Affine alla magia nera e a tutto ciò che essa comporta, Phobos prospera nel caos, fino al giorno in cui un gruppo di soldati, votati a sterminare ogni creatura magica, si mette sulle sue tracce. Non sarebbero una vera minaccia per lui, eccetto che per due piccole, quasi insignificanti condizioni: quei fanatici sembrano immuni alla sua magia; l’assassino inviato per portare a termine l’opera assomiglia in modo straordinario all’amante che Phobos ha perduto tanti secoli prima.
Aidan ha giurato di sterminare ogni stregone, fino a quando non sarà certo che quello che ha ucciso il suo ragazzo non sia morto insieme a tutta la sua specie abbietta. E sa fare il suo lavoro come se lo facesse da secoli, non da pochi anni. Ma il suo attuale bersaglio, uno stregone oscuro, si comporta in modo assurdo, cercandolo e avvicinandosi a lui invece che scappare e nascondersi.
In una strana danza tra preda e cacciatore, in cui i ruoli si scambiano e si mischiano, Aidan e Phobos si ritroveranno uniti dal caos e da un fuoco che rinasce costantemente dalle proprie ceneri.

L’autrice

Ancora alle prese con drammi shakespeariani e professori puntualissimi nel loro ritardo, Paola
Velo dedica la sua vita a cercare unicorni, che siano sotto forma di ninnoli o che siano quelli nel cuore
delle persone. Adora scrivere campagne per Dungeons&Dragons da giocare con i suoi amici, anche
se finisce sempre per inserire troppo romanticismo M/M. Il suo passatempo preferito resta però
torturare i suoi personaggi di frustrazione sessuale, per poi premiarli con il lieto fine. Forse. Chissà.
Non fa promesse.
In ogni caso, l’unica cosa che veramente conta per lei è suscitare qualcosa con le sue parole, che sia
una risata, un sospiro o una lacrima di commozione. Oh sì, anche un’imprecazione.

 

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