Buongiorno, è Alexandra che vi scrive!
Ecco a voi la recensione di Quando una nave si incaglia l’ha deciso il mare di Amanda Foley edito dalla Literary romance.
Prodotto fornito dalla casa editrice a fini promozionali.
In una terra devasta da una profonda crisi politica e religiosa, nella contea di Gallway, viene trovato il corpo carbonizzato di una donna. Avrà a che fare con l’antica dinastia inglese dei Winslow?
Irlanda 1892.
Nel frattempo, l’inaspettato matrimonio del facoltoso lord Oliver, rampollo della nobile famiglia, mette a duro confronto il destino di due donne molto diverse: Kathleen, giovane popolana irlandese e lady Emma, superba matriarca degli altolocati Winslow. I continui scontri tra loro spezzano il precario equilibrio della famiglia portando alla luce quei segreti che sarebbero dovuti rimanere tali: come i natali dell’unico erede, Edward, che vive in bilico tra il senso del dovere verso la potente famiglia e il seme ribelle dell’orgoglio irlandese che si scontra con gli ideali di lady Emma, sua nonna.
Mentre nei villaggi e nelle città irlandesi si preannuncia una lotta senza quartiere contro l’odiata Inghilterra, Edward è costretto a partire per la Louisiana. Lì, conosce Eleanor, indomita e passionale suffragetta che lo aiuterà a far luce su se stesso, il suo futuro e il segreto che avvolge l’influente famiglia.
Tre generazioni a confronto per comprendere che talvolta è necessario tornare al passato per affrontare il futuro.
Volevo leggere da molto tempo questo romanzo, sarebbe stato uno dei miei prossimi acquisti dal momento che adoro i romance storici e la trama mi intrigava tantissimo. Tuttavia, devo dire di non esserne rimasta piacevolmente colpita come mi aspettavo. Vi spiego nel dettaglio perché, ma andiamo con ordine.
Il romanzo si apre con una scena singolare: una casa viene divorata dalle fiamme e la persona che vi abita viene arsa viva. Proprio in questo frangente hanno inizio le mie perplessità, perché nessuno strepita, urla o piange. Non si avverte il caos che un evento del genere dovrebbe suscitare.
La donna – a detta dei vicini – è loro amica, ma sembrano tutti piuttosto tranquilli (o almeno è questo ciò che traspare). Si preoccupano troppo di una croce celtica che la donna portava sempre al collo e che è sparita. Ho capito subito che questa collana sarebbe stata importante per cogliere un indizio all’interno della trama, però non è stato gestito in modo funzionale. In primo luogo, perché davvero nessuno pare piangere questa povera donna anche se ribadiscono più volte che è loro amica, in secondo luogo tutti si preoccupano eccessivamente della sparizione della croce celtica e l’unico motivo che viene dato è “perché ce l’ha sempre al collo”. L’ho trovato surreale: una loro amica viene bruciata viva e si preoccupano di una collana sparita?
Proseguendo, la storia viene portata avanti nel tempo con un flashforward e dal 1892 ci ritroviamo nel 1910. Siamo nella Contea di Wicklow, nella dimora dell’inflessibile lady Emma, nonna di Edward. Edward è il figlio di Kathleen, la donna arsa viva dentro la sua casa.
Lady Emma è un personaggio che ho trovato ben caratterizzato, a dispetto invece di Edward, che non ha una buona caratterizzazione; non si capisce bene il suo carattere, il protagonista sembra un’ombra mossa dall’autrice senza una voce che emerge dalle pagine.
La lady ha grandi progetti per il nipote, da buona maniaca del controllo: vorrebbe che lui sposasse una donna di alto lignaggio e che conducesse gli affari di famiglia. Spinto dal suo volere, Edward salpa per l’America e lì conosce Eleanor, la ragazza di cui si innamorerà perdutamente. Anche lei è caratterizzata un po’ a tratti, perché dovrebbe essere una donna forte – è una suffragetta – ma la sua personalità mi è apparsa assai sfocata. Come un po’ tutti i personaggi della prima parte.
Il romanzo è suddiviso in due parti e mentre la prima non mi ha convinto, la seconda, dove si spiega il mistero della morte di Kathleen, è decisamente più interessante. Anche i personaggi sono molto meglio caratterizzati e mi sono arrivati di più. Non so a cosa sia dovuto, forse l’autrice ha preferito scrivere la seconda parte.
La trama di Se la nave si incaglia l’ha deciso il mare è davvero interessante e sono sicura che se fosse stata adeguatamente approfondita sarebbe risultata più accattivante. Ci sono troppi intrighi e troppe poche pagine per snodarli bene e questo risulta in uno svolgimento frettoloso, soprattutto nel finale.
In sintesi, ho apprezzato molto l’idea, il periodo storico in cui è ambientato e il fatto che il testo fosse pressoché perfetto, privo di errori. Scorreva velocissimo e tutto sommato era godibile.
Trovo che ci siano dei difetti, sia a livello di caratterizzazione dei personaggi che è abbastanza altalenante (come ho detto, questo si evince nella prima parte del libro), sia nel lasciar trasparire le emozioni. Edward ed Eleanor si innamorano troppo velocemente e il loro sentimento sembra quasi privo di fondamenta; nella seconda parte, Kathleen perde una persona a lei cara, ma… come nella scena dell’incendio alla casa, il suo dolore non viene percepito. Non emerge. Sembra quasi apatica, eppure per lei quella persona è un pilastro fondamentale.
Naturalmente, questo è ciò che penso io: la mia è un’opinione personale, da lettrice, condivisibile o meno e spero che queste critiche possano in qualche modo aiutare l’autrice. Penso che abbia moltissimo potenziale tra le mani, perché il suo modo di scrivere scorrevole ed elegante è adatto per questo tipo di libri. La trama è davvero bella, però credo che 260 pagine fossero davvero pochissime per svilupparla a dovere.
Voto per Se la nave si incaglia l’ha deciso il mare
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