Recensione “L’intrigo: guanti puri e senza macchia” di Cesario Picca, a cura di Lisbeth

Libro fornito dall’autore ai fini di una recensione.

Buongiorno readers! Ecco una nuova recensione di Lisbeth del libro “L’intrigo: guanti puri e senza macchia” di Cesario Picca. Buona lettura!

Sinossi

La luce della saggezza illumina gli onesti…
La morte di un importante e coraggioso banchiere in un incidente stradale tra Soverato e Catanzaro si intreccia con un’offensiva politica, mediatica, giudiziaria e clericale contro la Massoneria. Le obbedienze italiane, e in particolare gli iniziati siciliani e calabresi, devono difendersi dalle infamanti accuse di collusione con le organizzazioni criminali da parte della commissione Antimafia. Eppure non sono loro ad arricchirsi con il gigantesco flusso di risorse pubbliche destinato all’accoglienza dei migranti. Al contrario, i massoni tentano di impedire che quel denaro si disperda in infiniti rivoli che sembrano condurre verso uno stretto connubio tra clericalismo, politica e criminalità organizzata.
C’è molta cronaca in questa ennesima avventura gialla del cronista salentino Rosario “Saru” Santacroce alle prese con una pericolosa indagine che parte dalla Calabria e coinvolge l’intera penisola. Sullo sfondo c’è il mondo dell’esoterismo, un universo poco conosciuto e, forse proprio per questo, tanto chiacchierato. Un modo originale per conoscere i simboli massonici e il loro significato, i personaggi, la loro storia e il loro prezioso contributo al bene e al progresso dell’umanità.
L’impegno e l’abnegazione di una pm in prima linea e di una determinata poliziotta, già scampata a un agguato, permetteranno di svelare l’intrigo che si cela dietro un mortale intreccio di falsi dossier, giornalisti prezzolati, interessi economici, politici corrotti e clerici poco propensi alla carità cristiana. Compagne di vita, con la complicità di Saru, le due donne faranno scattare le manette ai polsi di onorevoli, imprenditori, uomini di chiesa e boss mafiosi che vedono nella Massoneria l’unico ostacolo ai loro progetti di arricchimento personale. E quando l’azione di inquirenti e investigatori si rivelerà insufficiente, ci penserà il caso a impedire che il sonno della ragione generi un nuovo mostro spingendo una labile mente, obnubilata da campagne di odio, a mettere a segno il proprio disperato disegno di morte.

“Il sonno della ragione genera mostri”
Francisco Goya

Un libro al quale bisogna prestare attenzione, l’autore, infatti, snocciola informazioni su quello che a prima vista è un semplice incidente della tragica fine.
Ma questo sarà l’inizio della fine per la criminalità che sfrutta l’immigrazione clandestina.
È un intreccio tra malavita, politica, chiesa. In tutti i rami ci sono persone corrotte che, spinte dal Dio denaro, non esitano a sfruttare la sofferenza altrui, e non hanno remore nel commettere omicidi o altri crimini pur di non rinunciare ai propri guadagni.
Il più grosso intreccio tra mafia, politica, religione e informazione che fosse mai capitato nelle mani degli investigatori. Ma ciò che lasciò perplessa la dirigente della Mobile fu la frase del boss Bonafede sui massoni. Quel

“ci devono levare dalle scatole questi massoni che con le loro denunce continuano a mettere a repentaglio i nostri affari. Se non ci pensano loro, ce ne occuperemo noi a modo nostro, come abbiamo già fatto in passato”

rappresentava, a suo modo di vedere, la confessione del delitto di don Franco Matano.

Un tema attuale che porta il lettore a una riflessione su ciò che ci circonda, su un argomento che è parte della cronaca quotidiana, un argomento che divide l’opinione pubblica.
Io stessa ho pensato che questa rete di criminalità fosse una cosa molto reale, che toglie speranza alle persone che credono ancora nella bontà delle persone.
L’autore però ci regala nuovamente questa speranza attraverso due donne: un Pm e un commissario di Polizia, che, abituate a sfidare l’opinione pubblica visto il loro rapporto sentimentale, non si fanno spaventare da niente e portano a termine il loro compito.

Uno stile scorrevole che, insieme alla scrittura ricercata e non banale, guida i lettori nella storia capitolo dopo capitolo, incuriosendo e placando a tempo debito ogni curiosità.

Buona lettura,

Lisbeth

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