Recensione “Lacrime di cera” di Liliana Marchesi

Prodotto fornito dall’autrice ai fini di una recensione.

Hola readers, eccomi per un’altra recensione. “Lacrime di cera” di Liliana Marchesi, edito dalla Dark Zone.

Era da un po’ che non leggevo un distopico, devo dire che ero in astinenza!

Sinossi

In un mondo distrutto dalla guerra tra classi sociali, un nuovo Impero regna Sovrano. Un Impero costruito grazie alle capacità di una società progredita, ma legato alle tradizioni dell’ormai lontano Ottocento. Un Impero servito da automi dall’aspetto umano e la pelle rivestita di cera. Protetta dalle fredde mura di un palazzo inespugnabile, in Russia Camille vive la sua vita fra balli e ricevimenti, ignara di essere prigioniera di un’utopia. Contro il proprio volere, verrà promessa al futuro Imperatore. Un uomo meschino, violento e incapace di amare. Mossa dalla disperazione e in cerca di una via di fuga scoprirà l’esistenza di un sotterraneo segreto, dove troverà Lui, sua unica possibilità di salvezza. Su quali menzogne è stato costruito l’Impero Sovrano? Cosa c’è fuori dal palazzo?

Camille è una giovane ragazza di 19 anni, una Sovrana. Vive in un palazzo, partecipa a dei balli, indossa bei vestiti… ma non è questo che la rende felice. Si sente come se vivesse in una gabbia dorata e i momenti che preferisce sono quelli in cui di notte gironzola per il palazzo vestita con abiti maschili.  A peggiorare la condizione è il fatto che il padre voglia che lei sposi Roman, l’erede dell’Impero Sovrano, un uomo terribile, arrogante, violento, abituato ad ottenere tutto ciò che vuole. È proprio durante qualcuna delle sue esplorazioni notturne che tutto precipita, scoprirà verità terribili, incontrerà Lui, un automa ricoperto di cera, e scapperà insieme a lui dal palazzo. Una volta all’esterno saranno tante le verità sconvolgenti che dovrà affrontare (ma che non vi svelerò di sicuro…).

L’Impero Sovrano è una vera e propria dittatura che dura da 100 lunghissimi anni; nel corso della lettura scopriamo com’è nato, su quante vite è stato costruito, com’è organizzato a livello economico-sociale. Non scopriamo tutto all’inizio perché è la protagonista stessa a non sapere nulla, come la maggior parte dei Sovrani, gli abitanti del palazzo. Vive come in una bolla di sapone, anche per il fatto che nel palazzo non ci sono finestre, non ha mai visto l’esterno, non ha mai sentito la carezza dei raggi del sole sulla pelle… ricorda sempre le storie che le raccontava la madre prima di scomparire, su com’era la vita più di cento anni prima; storie solo sussurrate, perché come ogni buona dittatura pretende, la conoscenza è bandita; per questo non solo queste storie sono proibite, ma esiste solo un libro, sulle origini di questo impero, libro su cui i bambini imparano a leggere. 

Camille è una ragazza coraggiosa, determinata, pronta a combattere per chi ama. All’inizio crede che i servitori siano tutti automi, immaginate il suo shock quando scoprirà che in realtà sono persone in carne ed ossa, schiavi assoggettati tramite un microchip al volere di Roman e suo padre. Saranno molte le rivelazioni che la aspettano. Una delle prime con cui deve fare i conti riguarda il padre. Lo considera un uomo alla ricerca di potere, un codardo, ma scoprirà che invece tutto quello che ha fatto e che fa, è per salvarle la vita. 

Lui (solo in seguito si scoprirà il suo nome), è un servo che riesce a manomettere quel diabolico microchip che gli hanno impiantato. Grazie a questo riuscirà a salvare Camille più di una volta e a portarla in salvo. Attraverso il suo pov e i suoi pensieri scopriamo molto di lui, ad esempio che anni prima aveva deciso di chiudere il proprio cuore dentro ad una corazza per non soffrire più, perché sa com’è la vita fuori dal palazzo. Ma i sentimenti non bussano alla porta, non chiedono il permesso per entrare, e piano piano inizia a provare dei sentimenti per Camille, sentimenti ricambiati. Purtroppo però la loro non è una storia semplice, non ci sono solo la differenza sociale, i fraintendimenti e il periodo come ostacoli da superare, ma anche la gelosia e l’invidia di altre persone; sentimenti che a quanto pare sopravvivono anche nelle condizioni post-apocalittiche peggiori.

Ho trovato la narrazione molto scorrevole e l’editing quasi perfetto. La storia non è approfondita nei minimi dettagli perché il libro è auto-conclusivo, ma mi è piaciuta molto. Mi sono piaciute le descrizioni, vedere come tutti i tasselli si incastrassero perfettamente, i personaggi strutturati molto bene a parer mio. 

Consigliato agli amanti del genere alla ricerca di una lettura veloce ma per niente banale. 

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