Recensione “La scoperta del vero amore” di Laura Rocca

Prodotto fornito dall’autrice ai fini di una recensione.

Buongiorno readers! Oggi vi parlo de “La scoperta del vero amore” di Laura Rocca. Una lettura molto interessante, sotto molti punti di vista.

                             Sinossi

1 gennaio 2016

Caro diario,
perché faccio questa cosa idiota? Ah sì… Durante una delle mie serate dell’autocommiserazione, ho ingurgitato un pacco di biscotti ultra large, quelli con gocce di cioccolato, i migliori. Poi l’istinto suicida mi ha spinto a salire sulla bilancia ed è stata la fine. Mi sono abbarbicata sul letto e ho preso il telecomando: volevo solo spegnere il cervello. Proprio in quel momento è apparso l’intelligentissimo programma che mi ha dato questa idea.
«Sei infelice? Vorresti cambiare la tua vita?», ha detto il presentatore come se si stesse rivolgendo a me. «Scrivi i tuoi obiettivi su un diario, le tue aspirazioni, cosa ti piace e ciò che detesti. Tutto diverrà più semplice e concreto. Riprendi in mano la tua vita!».
Ma torniamo a noi.
Mi chiamo Cat e ho ventisette anni, ma tu queste cose le sai già.
Quali sono i miei obiettivi?
Sembra una di quelle domande dementi che ti fanno ai colloqui di lavoro. Diciamo che al momento ho delle vane speranze: desidero qualche novità, qualche sorpresa che dia una svolta alla mia vita. Tanto so che a dicembre sarò qui ad augurarmi le stesse cose, e non ti odierò per aver riposto male le mie speranze.
Nel frattempo, però, ti prego, ti scongiuro, ti supplico: fammi svegliare con il corpo di Eva Herzigová. Compi il miracolo! Se proprio non puoi trasformarmi in una supermodella, fa’ almeno che il mio lavoro torni a rendermi felice e non sia una continua frustrazione.
In caso fossi colto da una generosità fuori dal normale, regalami lui, l’unico uomo di cui sia mai stata innamorata: Eli. Puoi anche impacchettarlo se vuoi; in realtà non sono una persona pretenziosa, quindi va bene anche senza fiocco. Vedi tu, insomma.

“Cosa cavolo sto scrivendo?”.

Credo che questa prima pagina si concluderà qui, forse anche il diario.
Che esperimento inutile…

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non si è rifugiato nelle gioie del cibo per poter evadere, scappare, ovviare ai problemi quotidiani. Lo facciamo tutti ogni tanto, ma per Cathrine Shaw è diverso. Per lei l’unica fonte di felicità è proprio il cibo

Mi trascino fino al piccolo appartamento e faccio l’unica cosa che mi rende davvero felice: mangio. Non è ancora ora di cena, ma non mi importa, né mi preoccupo di prepararmi qualcosa che sembri sano. L’unica cosa degna di nota è ficcare qualcosa nello stomaco. Sento di aver fame, una fame divorante.

Vive ogni giorno combattuta tra il bisogno opprimente di assaporare la sensazione di benessere che solo il cibo riesce a darle e il pentimento che subito segue, come se fosse un circolo vizioso che non riesce a spezzare

I problemi spariscono, uno schiocco di dita – anzi di lingua – e tutto è risolto. Una gioia. […] Il senso di colpa – quel maledetto – mi colpisce come uno schiaffo ben assestato in pieno volto.

Tutto questo la porta ad essere una ventisettenne obesa, piena di rabbia repressa, vergogna, senza autostima né fiducia negli altri. 

Cat lavora come editor (😍) in una casa editrice di Londa. Condivide l’ufficio con Eli (e si legge Ilai, mi raccomando, che lo strafig… ehm, il ragazzo è un po’ suscettibile sul nome!), un grafico con un talento straordinario, capace di creare copertine da sogno. Cat è segretamente e follemente innamorata di lui (ai limiti dello stalking certe volte eh), ma sa che lei non potrà mai interessargli; perché? Perché lui è bello, magro, un sogno, il suo sogno, mentre lei invece è enorme. Ha solo un modo per poter mantenere un minimo di distacco: comportarsi da stronza, impedirsi di conoscerlo davvero e giudicarlo fermandosi alle apparenze (e non avete idea di che pessima opinione ha di lui)! Non esattamente un atteggiamento maturo, ma nel corso del romanzo avremo modo di capirla fino in fondo. Dico nel corso del romanzo e non subito perché Cat ha una personalità molto complessa, ci vuole un po’ per conoscerla, esattamente come succede nella vita reale quando si vuole davvero conoscere qualcuno, non basta di certo un mese…

Ad ogni modo, non siamo solo noi a voler cercare di capire al meglio Cat, anche Eli vuole disperatamente capire come mai con lui si comporta in maniera tanto cattiva, anche se non sempre visto che a volte capitano dei momenti in cui riescono ad avere conversazioni civili, divertenti addirittura! Per cercare di venirne a capo, sarà costretto a ricorrere ad un trucco – che non vi svelo per evitare gli spoiler -, uno di quelli che se non sai gestire, rischia di scoppiarti in faccia, di ritorcersi contro di te, di farti rischiare la vita!

Sarà però grazie a questo trucco che Cat inizierà ad apportare dei cambiamenti nella sua vita, inizierà un percorso che la porterà non solo a dimagrire, ma ad amare se stessa. Questo secondo me è uno dei punti fondamentali del libro come della vita reale, amare se stessi. Sarà di certo un percorso lungo e difficile, descritto con estrema veridicità! 

Cat è il personaggio secondo me meglio descritto di tutto il libro. Poco per volta si capiscono bene i suoi atteggiamenti, le sue convinzioni. All’inizio è una ragazza che si è lasciata andare, una ragazza che passa le giornate a vedere la vita passarle davanti. Questo non è solo per colpa sua. Mai come in questo romanzo possiamo comprendere quanto possono essere salutari le persone di cui ci circondiamo, ma anche nocive. L’amica Hettie e la madre di Cat fanno parte delle influenze negative, sempre pronte a darle contro, ad abbatterla e farla sentire una fallita

«… è già una fortuna trovare qualcuno per donne come noi, non si possono avere certe pretese. Anche se non fosse il soggetto ripugnante che è, quante possibilità pensi di avere con lui?…»

Noi ci meritiamo gli scarti perché non siamo belle. Perché siamo grasse.

Questo è solo un esempio minimo, ma posso assicurarvi che Hettie è la reincarnazione del pessimismo in tutte le sue sfaccettature. Un’amica davvero pessima, incapace di sostenere e incoraggiare Cat. La madre di Cat è una di quelle persone a cui non va mai bene nulla… Sei troppo grassa, sei troppo magra, così non va bene, in quest’altro modo nemmeno… avete presente? Quelle che ti fanno salire l’ansia e il nazismo allo stesso tempo… Ecco, pensate a questi due tipi di influenze che hanno lavorato per anni e anni e si può ben capire come mai Cat si ritrovi con l’autostima più o meno al livello del centro della Terra…

C’è da dire che alcuni episodi del suo passato non hanno di certo aiutato eh… è per colpa di tutto questo mix esplosivo che si ritrova talmente avvilita e prevenuta da travisare ogni parola che le viene rivolta. Comunque sia, con calma riuscirà a capire i proprio sbagli, a trovare dei veri amici, capaci di spingerla nella direzione giusta, di aiutarla e supportarla quando più ne avrà bisogno, di obbligarla a riconsiderare tutte le proprie convinzioni, o quasi… 

Anche quando comincerà a vedere dei seri risultati non riuscirà subito ad abbandonare quel suo lato fragile e insicuro. Ed Eli inizierà seriamente a mettersi le mani nei capelli, povero santo 😂 E anche la sua storia non è certo da sottovalutare.

Questo è un libro che secondo me dà molti spunti per riflettere. I personaggi hanno tutti una loro storia, una propria psicologia. Alcuni sono descritti più approfonditamente di altri, ma tutti in maniera veritiera, sicuramente anche grazie ai sondaggi che l’autrice ha condotto per la stesura del romanzo. Questo è un aspetto che ho particolarmente apprezzato, anche perché le ha permesso di descrivere il personaggio di Cat in ogni sua sfaccettatura.

Il romanzo è decisamente lungo. Mi ricordo che arrivata ad appena il 40% del libro ho pensato: “Mmm, secondo me una storia così con altri 4 o 5 capitoli potrebbe benissimo chiudersi. Speriamo che l’autrice non cada nella banalità…”. Beh, vi posso dire che secondo me non l’ha fatto. Non sarebbe riuscita a descrivere al meglio tutte le complicanze che porta il problema dell’obesità – ma anche gli altri temi – con un numero di pagine inferiore, secondo me. Sì, forse ci sono stati dei momenti di stallo, ma questo non mi ha impedito di divorare il libro in pochissimo tempo. 

Mi sono piaciuti i temi affrontati, la professionalità con cui li ha affrontati. Mi sono molto piaciute anche le descrizioni, dettagliate ma mai noiose; mi ha fatto proprio venire voglia di andare a Londra per vedere la città con gli occhi di Cat. Ho trovato lo stile scorrevole, magari con qualche imprecisione, ma niente che abbia rallentato la lettura in alcun modo. Ho apprezzato tantissimo i pov di Cat e Eli alternati, così come la capacità dell’autrice di differenziare molto bene i personaggi e il loro modo di pensare. 

Il finale, per quanto apprezzato, mi ha lasciato con qualche nota amara. Secondo me non è abbastanza approfondito, lascia indietro alcuni personaggi ed episodi di cui mi sarebbe piaciuto sapere di più, ma spero in un seguito di qualche tipo magari 😁

Vi assicuro che ci sarebbe davvero tantissimo altro da dire, ma penso sia meglio che io mi fermi qua e lasciare a voi il piacere di scoprire chi sono veramente Cat e Eli, come sono riusciti o come riusciranno a scoprire il vero amore, quello più importante, quello verso se stessi; perché se in primis non ci si ama, difficilmente si riesce a permettere agli altri di amarci… Buona lettura!

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