“La proposta di un gentiluomo” di Julia Quinn – Review Party

Buongiorno readers! La proposta di un gentiluomo di Julia Quinn è l’ultimo libro edito da Mondadori, che ringrazio per il file!

La proposta di un gentiluomo - Trama
Sophie Beckett discende da una nobilissima famiglia, ma non ha mai avuto una vita facile. Niente feste, coccole, agi per lei: è infatti la figlia illegittima del conte di Penwood ed è sempre stata trattata come una domestica, soprattutto dopo che il padre, morendo, l’ha lasciata sola con la matrigna e le sorellastre.
Mai e poi mai avrebbe immaginato di partecipare un giorno al celebre ballo in maschera di Lady Bridgerton. Né tanto meno di incontrarvi un principe azzurro che stesse aspettando proprio lei. Eppure, mentre volteggia leggera tra le forti braccia del bellissimo Benedict, secondogenito della famiglia, le sembra quasi impossibile che quell’incantesimo debba dissolversi allo scoccare della mezzanotte. Non dimenticherà mai quella serata, ne è sicura.
Neanche Benedict potrà scordare la sensazione provata danzando con quella sconosciuta.
Chi si celava dietro quella maschera?
Il giovane ha giurato a se stesso che l’avrebbe scoperto, per poi sposarla. Ma quando, anni dopo, conosce casualmente Sophie, che crede una cameriera, il suo proposito vacilla: è giunta l’ora di porre fine alla ricerca della misteriosa ragazza che gli ha rapito il cuore e abbandonarsi a un nuovo sentimento?
Perché certo Sophie non poteva essere al ballo… oppure sì?

Dopo Il duca e io (qui la recensione) e Il visconte che mi amava (qui la recensione), Julia Quinn ci racconta la storia del fratello, tra i maggiori, meno menzionato: Benedict! Questo chiamiamolo velo di mistero aleggiante sul personaggio nei precedenti libri, mi ha molto incuriosita, e non vedo l’ora di parlarvene!

Iniziamo con il dire che questo libro è chiaramente ispirato alla favola di Cenerentola, a cui l’autrice rende omaggio con la storia.
Sophie è la figlia illegittima del conte di Penwood, e per quanto lui se ne occupi a livello materiale, mai una volta ha ricevuto una parola dolce, uno sguardo d’amore o comprensione. Con l’arrivo della matrigna e delle sue due figlie, la situazione peggiora decisamente.

©Credits

Nessuno aveva mai osato rinfacciarle che era una figlia illegittima, farlo equivaleva a dare del bugiardo al conte, il quale aveva subito dichiarato che Sophie era la sua protetta, senza più tornare sull’argomento. Ma allo stesso tempo, il conte non aveva mai fatto niente perché Sophie fosse accettata dal resto della comunità. E così, all’età di dieci anni, i migliori amici di Sophie erano le cameriere e i valletti; la governante e il maggiordomo erano le due figure che considerava più simili a una coppia di genitori.

La matrigna non la accetta, è una vergogna per lei avere in casa il frutto del peccato del nuovo marito. E quando quest’ultimo muore, per Sophie la vita in quella casa diventa un vero inferno, “ufficialmente” assunta come cameriera personale, viene trattata alla stregua di una serva. Anzi, proprio una schiava, visto che nemmeno vede il becco di un quattrino!
Perché non se ne va, direte voi? Eh, è vero che è un inferno, ma uno di quelli che conosce…

Una sera, “la fata madrina” le offre un’opportunità meravigliosa, partecipare al ballo in maschera dei Bridgerton

©Credits

All’improvviso sentì levarsi un brusio alle sue spalle. Sapeva che aveva promesso a sua madre di far ballare Penelope, ma la curiosità fu più forte e così si voltò.
E si trovò davanti la donna più incantevole che avesse mai visto.
[…]
Ma c’era qualcosa in lei che lo ammaliò. Il suo sorriso, la forma degli occhi, il modo in cui si guardava intorno come se non avesse mai visto niente di più affascinante degli stupidi membri del bel mondo infagottati nei loro ridicoli costumi.
La sua bellezza veniva dall’interno.
Splendeva. Si irradiava.

Sì, mie readers, è questo il momento esatto in cui scocca la scintilla per Benedict!

Una serata piena di magia ha inizio ma, come ogni versione o ispirazione a Cenerentola che si rispetti, allo scoccare della mezzanotte la favola finisce, e Sophie deve correre via perdendo il guanto… oh, non poteva essere proprio tutto uguale, no?

Benedict non si dà pace, da bravo principe azzurro, e la cerca disperatamente. Questa, però, è la vita reale, e dopo che gli anni passano, non dico che si sia arreso, ma le speranze di ritrovare la fanciulla misteriosa stanno piano piano svanendo…

Casualmente, incontra Sophie, che “si spaccia” per cameriera, e le strade dei due iniziano a intersecarsi, rincorrersi. Conoscendola, piano piano l’immagine della misteriosa fanciulla viene surclassata da quella di Sophie, di umili natali, certo, ma ai sentimenti non si comanda…

Ma adesso c’era Sophie, e con lei aveva provato di nuovo quel che non aveva più provato in tutti quegli anni- Era stanco di spasimare per una donna che in pratica non esisteva nemmeno. Sophie era reale, presente, e doveva essere sua.
«Odiami pure, posso sopportarlo» disse, rivolto alla porta che lei aveva appena varcato. «Quello che non posso sopportare è di vivere senza di te.»

Lui però è un gentiluomo, fratello del visconte di Bridgerton, non può certo sposare una cameriera, andrebbe incontro alla disapprovazione della società… Ma Sophie sa cosa vuol dire essere una figlia illegittima, mai e poi mai commetterebbe un errore simile… o forse sì? Problemi all’apparenza insormontabili, sicuramente per noi, mettono talmente tanti ostacoli sul percorso dei due che il lieto fine sembra solo un lontano miraggio…

Di più non vi dico, ma non fatevi traviare dall’hommage ai fratelli Grimm… questo si limita solo all’inizio, in parte…

Devo dire che le immagini/gif messe non sono a caso… Tutta la prima parte è davvero molto, molto simile al film Leggenda di un amore – Cinderella, comprese le caratteristiche fisiche delle sorellastre, Rosamund e Posy. Non penalizzo il libro per questo, ma mi premeva, fedele alla mia abituale condotta, farvene menzione.

Il rapporto con la matrigna e le sorellastre è davvero tremendo. Sophie, come forse ogni bambina cresciuta senza una madre e con ben poco affetto del padre, non chiede altro che quello a cui tutti noi aspiriamo: avere una famiglia che ci ami.

Per lei, l’arrivo della matrigna e le sorellastre è l’occasione per accendere la scintilla della speranza

“Vorrei piacerle.”
Chissà, se la contessa l’avesse presa a ben volere, anche il conte le avrebbe mostrato un po’ d’affetto, trattandola come una figlia, o quasi, e insieme avrebbero formato una vera famiglia.

Così purtroppo non è, ed è forse questo che più le pesa davvero, non tanto il lavoro, l’essere trattata alla stregua di una schiava, la vergogna, il sapere di essere la bastarda di un conte.

Per quanto una delle sorellastre sia più bendisposta nei suoi confronti, una riflessione mi è sorta spontanea, una contrapposizione con il secondo libro, se vogliamo.
Ne Il visconte che mi amava, il rapporto tra Kate e la sua sorellastra potrebbe far invidia a molte coppie di fratelli e sorelle della realtà, si elogiava l’affetto, l’amore, anche con la matrigna, quello che prescinde il sangue, i natali, la discendenza… In questo, invece, abbiamo una situazione alla Cenerentola (perdonate la ripetizione) in tutto e per tutto, con rapporti deleteri per la maggior parte.

Benedict è di certo un personaggio più riservato degli altri due, ma sicuramente molto passionale in ogni cosa che fa. Lo vorrei avere io, un Benedict… Ecco, forse si potrebbe dire che è il sognatore della famiglia, il suo non arrendersi per anni nel cercare la dolce visione che lo aveva incantato al ballo in maschera di sua madre ne è di certo la prova, non trovate?

Anche in La proposta di un gentiluomo, ad ogni capitolo veniamo accompagnati dall’immancabile Lady Whistledown

Per Sophie, il «Whistledown» era un modo per evadere in un mondo che avrebbe potuto essere il suo, se solo i suoi genitori si fossero uniti legalmente in matrimonio.

Anche in questo libro troviamo narrazione scorrevole, descrizioni accurate, anche a livello storico, della società, gli usi e i costumi (per quel poco che me ne intendo, ovviamente), sembra quasi di vivere in quegli anni, complice sicuramente la mia passione per i libri ispirati alle favole!

Consiglio volentieri La proposta di un gentiluomo, e non vedo l’ora di leggere del più scapestrato dei maschi Bridgerton, Colin! Chissà se nel prossimo libro scopriremo chi è questo benedetto Autore!

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