“Il Viandante” di Jane Harvey-Berrick – Recensione

Buongiorno readers! Oggi vi parlo de Il VIandante di Jane Harvey-Berrick.

Io devo seriamente smetterla di seguire i consigli di lettura delle mie amiche. Perché? Semplice: ho fatto le due e mezza di notte per finire questo libro, perché dovevo finirlo!
Quando la mia amica Fina mi ha consigliato Il Viandante, l’ho comprato a occhi chiusi. È una delle poche con cui vado d’accordo su questo punto di vista, i nostri gusti sono molto simili e soprattutto non ci piacciono le stesse cose. 

Il Viandante è il primo libro della The Traveling Series edito dalla Delrai Edizioni. 

Il Viandante - Trama
Cover Il ViandanteAimee ha dieci anni quando la sua strada incrocia quella di Kes, abile ragazzino circense, e scopre così la magia del circo. Lui è tutto ciò che lei non sarà mai: libero, felice e senza paura. Sono sufficienti due settimane all’anno per unire i due giovani, e la loro amicizia si trasforma pian piano in qualcosa di più profondo, intrinseco, ma anche molto pericoloso. Aimee infatti sa che Kes non potrà mai fermarsi in un solo luogo e che il suo cuore è destinato a seguirlo in capo al mondo pur di stare con lui.Il sentimento dei ragazzi spaventa entrambe le famiglie, perché motore di comportamenti impulsivi e illogici. Ma Aimee non vuole rinunciare all’amore per Kes, e lui sa che nessuna lo conosce quanto lei. Lottare, però, non è facile quando a volersi unire sono due mondi tanto distanti tra loro e per Aimee e Kes la vita sembra diventare impossibile nell’attesa dell’altro.

Come al solito, mi trovo in difficoltà per la recensione: la storia è lunga e copre diversi anni, quindi non potrò parlarne approfonditamente.
Devo dire che quest’anno mi trovo spesso in difficoltà e non mi dispiace per niente, dopotutto! 

È a dieci anni che Aimee ha il suo primo incontro con il mondo del circo. Ama leggere, e questo sapete cosa vuole dire? Voglia di viaggiare e vedere la magia.

Il circo significa un mondo di magia per me.

Invidia i circensi perché di spostano mentre lei è sicura che non lascerà mai il Minnesota.

Non erano bloccati in una piccola cittadina, costretti a sognare soltanto il mondo di fuori.

Purtroppo, vive in una famiglia decisamente vecchio stampo con un padre molto duro, il classico padre-padrone, poco incline a vizi o spese inutili come andare al circo.

Le cose belle erano rigorosamente razionate in casa nostra, come una medicina per la tosse…

Ma essendo il suo compleanno, e grazie all’intercedere della madre – evento raro -, il sogno della bambina si realizza e può finalmente passare una giornata al circo, mondo magico e inesplorato per lei.

Nella vita di tutti noi ci sono momenti, incontri, capaci di influenzare la nostra intera esistenza… è proprio quello che capita ad Aimee quando al circo fa la conoscenza di Kes, un ragazzino, nipote di un circense e circense anch’egli. Tra di loro nasce subito una profonda amicizia, a volte complicata – ma quale non lo è? -, anche dal fatto che si possono vedere solo per due settimane all’anno, il periodo in cui il circo rimane in quel piccolo paesino del Minnesota. Nel corso degli anni, però, nonostante la lontananza e la mancanza di contatti, quel sentimento di amicizia si trasforma in un amore incredibile, intenso, profondo e vero.

C’era un abisso tra il mondo di Kes e il mio e per qualche ragione mi rendeva triste.

I loro sono però due mondi completamente diversi: Aimee è una giovane ragazza rinchiusa in una gabbia e nemmeno tanto dorata; Kes è un ragazzo impossibile da rinchiudere, ama il circo e la sua vita. Il loro è un sentimento travolgente

Solo perché eravamo giovani, il nostro amore non era meno reale. Anzi, era più vero, perché non eravamo dei disillusi e riuscivamo a credere che esso potesse sopravvivere a ogni cosa.

Inevitabilmente, i loro mondi alla fine si scontrano nel peggiore dei modi. Può riuscire l’amore, per quanto vero e intenso, sopravvivere a tutti questi ostacoli? Dopo anni di lontananza, quella fiamma di vita può divampare di nuovo e tornare a bruciare come prima? È una bella domanda, una di quelle che mi costringono a fare nottata, pretendendo una risposta il prima possibile.

Il Viandante è un libro di cui ho amato lo stile. In ogni capitolo si può vedere un po’ di quella magia che la Aimee bambina sognava e in cui la Aimee adulta ancora crede un pochino.
Ho molto apprezzato l’abilità dell’autrice nel mostrare una panoramica molto accurata (secondo me) del mondo e della vita di un circense: dalle cose tecniche ai pregiudizi che sono costretti a subire, dalla difficoltà nell’avere una vita che noi definiremmo normale al senso di attaccamento e sentimento che vede i circensi come membri di una grande famiglia a cui tutti sono leali agli altri.

I personaggi sono tanti e tutti ben caratterizzati nonostante anche le brevi apparizioni. 

Vediamo Aimee prima come una brava bambina, ma con il fuoco della ribellione che vive in lei, tant’è che è in grado di trovare scappatoie. Non può uscire da sola? Benissimo: le ginocchia sbucciate sono davvero un piccolo prezzo da pagare pur di salire sull’albero davanti a casa e vivere nel suo mondo un pochino, facendo vagare lo sguardo fin dove riesce e sognare.

Ero grande abbastanza da sapere che la magia non esisteva, e giovane abbastanza per sperare di sbagliarmi.

Quel fuoco che arde in lei anche da adulta, oltre a quello dell’impulsività, che non sempre è un male. Più di una volta dovrà fare una scelta: testa o cuore? Molti pensano che sia una scelta facile, ma anche se potrebbe sembrare così da giovani, da adulti la situazione cambia un pochino, non credete?

Kes è un ragazzo e un uomo molto complicato, con un passato difficile e molto “vittima” della propria debolezza, tanto da esserne assoggettato per tutto il libro. Non solo, è molto caparbio, testa dura e a volte irritante. Aimee è una delle poche persone che gli stanno vicino, non lo vede come si vede lui, anzi…

… quello che fai tu rende allegra la gente! Quando sei di fronte al pubblico, nessuno pensa più ai propri problemi, alle preoccupazioni o cose del genere. Hai un dono, Kes, un dono incredibile e stupendo…

La narrazione che si trova ne Il Viandante è molto scorrevole e accattivante, una trama davvero molto carina. Sono davvero tante le emozioni che ho provato leggendo questo libro che, davvero, mi ha fatta sognare.
Peccato solo per qualche imprecisione nel testo e… La narrazione è in prima persona al passato, una delle mie preferite, ma ci sono un paio di frasi all’inizio che anticipano il futuro. Di per sé non è sbagliato, ma così hanno svelato un po’ troppo il carattere di un personaggio secondo me, facendo affievolire un po’ la curiosità tipica di quando si inizia una nuova storia.
In più, devo ammettere che avrei preferito vedere la traduzione delle unità di misura, così non avrei dovuto fare io le equivalente 😅 Giusto perché mi piace capire cosa sto leggendo.

A parte questo, lo consiglio davvero molto volentieri.

Voto de Il viandante

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