“I migliori anni della nostra vita” di Rodolfo Baldassarri – Review Party

Rieccomi, cari readers, oggi partecipiamo al RP organizzato per il libro I migliori anni della nostra vita, di Rodolfo Baldassarri, che ringrazio per il file insieme a L’Altrove Ufficio Stampa, in uscita proprio oggi!

I migliori anni della nostra vita - Trama
Una storia d’amore che finisce è sofferenza.
Ne è conscio Valerio, che dopo la rottura della relazione con Anna è caduto in un baratro dal quale fatica a riemergere.
Ma è anche opportunità: di riscoprire sè stesso, di vedere ciò che prima era offuscato da un amore tossico. E quando sulla sua strada compare Maria, Valerio capisce che da una relazione si può tornare a vivere, di nuovo.
La cornice la forniscono luoghi da sogno come il Wilder Kaiser, la Maremma, la Costiera Amalfitana e la bellissima Sardegna.
I migliori anni della nostra vita è un romanzo toccante, in cui antica saggezza popolare e ritmi lenti si fondono con l’ebbrezza di una vita sempre in movimento.
Una storia che fa riflettere, fa immergere in panorami dalle tinte calde e pastello, ma soprattutto fa sognare.
Perché l’amore, quello vero, esiste. Basta saper aspettare.

Valerio Redi è uno scrittore famoso, affascinante, che attira le folle e vive appagato e innamorato di Anna a Kufstein, nel Tirolo austriaco, fino al giorno in cui Anna lo invita definitivamente ad andarsene da casa e dalla sua vita.
Valerio si ritrova in un attimo confuso e disperato, mentre guarda la sua vita chiusa negli scatoloni gialli in fila vicini alla porta di casa.
Da sempre affida a un diario i suoi tristi pensieri, per non dimenticare e non perdere la speranza di rialzarsi ancora una volta

«Come ho fatto a non accorgermi che tutto si stava sgretolando?
Come ho potuto non capire che noi eravamo solo un castello di sabbia in attesa di essere cancellato dalle onde del mare?”
Con un sonoro sbuffo e una scrollata di capo, Valerio chiuse di scatto il dannato diario, che non faceva che peggiorare il suo pessimo umore, e borbottando tra sé si diresse in cucina.
Prima o poi riuscirò a comprendere la lezione dietro questo ulteriore schiaffo del destino.
Prima o poi capirò dove sbaglio e migliorerò.
Prima o poi troverò i maledetti amuleti e se davvero sono dannato, la maledizione finirà.

E così si ritrova ancora a lottare per risalire dal baratro e a ricominciare tutto daccapo con il cuore a pezzi perché tutte le donne che ha amato lo hanno lasciato: Viola, ora sposata con un altro, Emanuela, primo matrimonio naufragato nella troppa giovinezza e inesperienza; Barbara, che lo ha salvato ma si sono scoperti troppo amici per essere amanti; Anita, morta il giorno delle nozze, ed ora Anna, che sentiva la donna perfetta per lui.

Valerio si passò una mano tra i capelli, sospirando.
Un altro per sempre insieme che si era trasformato in un di nuovo da solo.
Cosa non aveva funzionato stavolta? Forse la maledizione era tornata? Gli amuleti… tutto era tornato al caos precedente da quando i maledetti ladri li avevano rubati, era l’unica spiegazione.
Doveva per forza essere colpa della maledizione.

Per Valerio è tutta colpa degli amuleti e della maledizione racchiusa in essi, e medita di assumere il migliore investigatore privato per ritrovarli.
Secondo Barbara invece non ha mai avuto speranza perché è stata tutta una recita di Anna, che definisce un vampiro da manuale di psicologia, che ha usato tutte le sue armi per farlo innamorare per poi annientarlo.
Ma Valerio non può e non vuole crederci, e prova ancora e ancora a tornare con Anna, finché un giorno in un bar un sorriso dolce e due occhi verdi come il muschio al crepuscolo gli danno un brivido e gli portano la speranza di poter amare ed essere amato ancora.
E il ricordo del dolore per Anna sbiadisce, mentre il mondo si colora della risata di Maria.

Valerio trasse due respiri profondi, prese in una mano il medaglione di Selene e nell’altra quello di Roberto, cercò di ricordare qualche preghiera, quindi si fece coraggio e unì le mani, facendo così toccare i due monili.
Improvvisamente una luce accecante si sprigionò dai suoi palmi giunti, seguita da una vampata di calore. Immediatamente dopo, una scarica elettrica lo percorse dalla testa ai piedi, un turbine d’aria lo avvolse e qualcosa sembrò nascere dentro di lui, per espandersi nel suo petto, nel corpo e oltre, sia in basso verso le profondità della terra, sia in alto verso il cielo infinito. Gli sembrò di sentire una voce dolcissima che sussurrava: “Adesso è tutto nelle tue mani.” E poi il mondo fu buio. Le tenebre lo accolsero e con esse una pace mai provata prima.»

Con l’aiuto del famoso e capace investigatore privato Costantino Bracco, specializzato in recupero di refurtiva, e le previsioni di Eva la veggente, Valerio riesce a ritrovare la tranquillità, a recuperare gli antichi manufatti e a spezzare la maledizione.
Ora può vivere senza remore il suo nuovo amore appena sbocciato per Maria.
E con lei Valerio inizia a vivere in modo diverso la montagna, la natura, la vita.
Sempre insieme, un po’ per vacanza e un po’ per lavoro, scoprono il Tirolo, la Maremma, Siena, la Costiera Amalfitana, la Sardegna, la Basilicata.

«Più tardi, quando si rimise in viaggio, e il profumo dei panettoni riempiva l’abitacolo, Valerio si perse nei ricordi.
Tornò bambino, quando quello stesso profumo riempiva casa, impossessandosi lentamente di ogni spazio e ogni stanza, perché mamma Rosa per Natale preparava sempre il panettone.
E lui lo sentiva dal suo lettino e sorrideva, perché quel profumo significava festa.
Mamma Rosa che si alzava già alle prime luci dell’alba e iniziava a trafficare in cucina per preparare il cenone della Vigilia.
Papà Filippo che tornava prima dal lavoro e finiva di preparare la tavola e poi lo chiamava per andare a prendere la legna per preparare il fuoco nel camino.
E poi al termine della cena, ecco che metteva il panettone davanti al camino, e i golosi profumi di uvetta, arance e vaniglia si spandevano per la stanza. E poi papà che compiva il rituale: tagliava le fette e le porgeva a ognuno di loro. Quello era per Valerio il profumo della famiglia e dell’amore.

Restano sempre insieme, anche quando la salute di Filippo precipita e Valerio, impreparato alla sua morte, ne esce distrutto, anche quando Anna ritorna per provare a seminare odio e paura e dividerli.
Tutto scorre e dopo ogni scossone la vita torna in carreggiata, finché deraglia nuovamente a causa di un virus arrivato dalla Cina, il Covid19, che porta con sé paura e sospetto, e si lascia dietro molti morti.

In un momento di tregua dal virus, il mondo torna a muoversi e Valerio e Maria vanno in Campania ma la loro vita cambierà… o finirà?

Ta Daaa… suspense finale che non voglio rovinarvi 😊

I migliori anni della nostra vita è il sequel della trilogia “Il filo rosso del destino” (con protagonista Valerio, che ovviamente ho aggiunto alla mia lista e che leggerò al più presto per conoscerlo meglio) ma è un romanzo con una storia indipendente e non è necessario aver letto gli altri libri.

Il libro racconta in modo moderno una storia attuale, e non solo per il Covid, perché simile a molte storie di cuore.
Gli ingredienti ci sono tutti e sono sapientemente serviti al lettore: racconta di rinascita e di opportunità, di consapevolezza e di speranza, del bisogno di amore e del senso della vita.

Per la mia vena curiosa verso il soprannaturale, ammetto che mi sarebbe piaciuto approfondire il discorso della leggenda della maledizione.
E la ricetta delle Delizie al limone di Sal de Riso? Avrei voluto avere io quel vassoio in regalo!

Per immergersi nella storia, da provare il Parampampoli, nome scioglilingua per una bevanda tipica della fredda stagione trentina: si miscela caffè, grappa, vino, zucchero, miele, aromi e spezie naturali e si serve alla fiamma.

Buona lettura,
Rekla

 

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