“Gioco d’amore” di Mathilda Blake – Recensione

Buongiorno readers! Presa dai molti impegni lavorativi, chiedo venia per aver trascurato un po’ il blog e postato questa recensione con notevole ritardo rispetto a quando mi ero prefissata. Gioco d’amore è il nuovo romance storico di Mathilda Blake, che ringrazio immensamente per il file, uscito per Mondadori Passione i primi di giugno.

Una delle poche autrici italiane che seguo con costanza e di cui ho letto tutti i libri, la lettura di Gioco d’amore è stata un vero toccasana per lo spirito femminista, liberale e progressista che alberga in me. Continuate a leggere se vi va di scoprire qualcosa di più!

Gioco d'amore - Trama
Figlia di un imprenditore statunitense, Clarissa Claremont ama dipingere, sogna di allevare cani di razza ed è convinta che una donna non debba realizzarsi solo nel matrimonio. Ma anche per una ragazza come lei è inconcepibile che il padre stia cercando di ottenere l’esclusiva per la distribuzione negli Stati Uniti dell’ultima invenzione per signora, il vibratore a batteria progettato in Inghilterra dal dottor Granville. Tutta colpa di quel farabutto di Donovan Preston, un affascinante seduttore che dietro l’apparente sfrontatezza cela però qualcosa di diverso. E la loro reciproca attrazione è destinata a diventare irresistibile, complice il viaggio che i due sono costretti a compiere insieme oltreoceano…

Se per gli altri libri la storia d’amore – in tutte le sue sfaccettature – è il dettaglio che più mi ha affascinato, di questo libro lo è la protagonista e le sue idee, la maestria dell’autrice nell’inserire in un’ambientazione di fine ’900 un tema che ancora oggi in molti vedono come un tabù; ma andiamo con ordine.

Clarissa è una giovane donna con un carattere davvero molto forte, alcuni la definirebbero anche cocciuta. È figlia di un imprenditore e vive nella bell’America, la terra delle opportunità. Non è la classica ragazza che vuole mettere su famiglia, no, lei vuole fare qualcosa, lavorare addirittura, vuole la parità dei sessi, la libertà di pensiero e di opinione.

Se una donna di quell’epoca sognava solo di avere dei pargoletti da accudire, Clarissa sogna di allevare cani di razza. Fonte inesauribile, questa, di preoccupazione per il povero padre che altro non vorrebbe se non vederla sistemata.

Lui, Archibald Theodore Claremont, l’uomo che si professava di ampie vedute verso il gentil sesso, che difendeva le suffragette – solo perché alcune erano sue clienti” – e parlava di emancipazione femminile, faceva di tutto per procurare un marito a sua figlia, perché pensava che quello fosse l’unico modo per vederla realizzata nella vita!

No, per lei è inaccettabile.

Detestava gli uomini che la trattavano così. Come se fosse una… donna? Una sciocca? Entrambe le cose?

Bella cosa l’emancipazione femminile, per noi quasi scontata, ma all’epoca? Clarissa è costretta a vivere parecchie situazioni e disagi a causa di questo, ma sicuramente sempre a testa alta.

Il mondo stava cambiando, ed era un gran bene perché, con il progresso, presto sarebbe cambiata anche la condizione della donna, che forse sarebbe diventata finalmente più emancipata. E informata sui fatti del mondo.

Una donna sicuramente ribelle, pronta a ritagliarsi un posticino nella storia.

La vita di Donovan non è stata semplice. Un padre che per dolore ha commesso qualche errore di troppo, sogni infranti, un futuro all’apparenza certo sfumato come neve al sole, incontri sbagliati e il doversi ingegnare per poter sopravvivere hanno reso di lui un uomo combattivo, sempre pronto a prendersi quella rivincita contro il destino beffardo. Uomo paziente, ma Clarissa lo sa di certo mettere alla prova sotto questo punto di vista.

Lei vuole andare in Inghilterra per una mostra cinofila, ma il padre non la lascerà mai andare da sola. Lui ha bisogno di una moglie per… (non ve lo dico, prrr). L’idea del padre? Far convolare a nozze i due protagonisti, anche se di nozze finte si tratterebbe.
Riuscite a immaginare l’inferno che si scatena? Perché sarà davvero molto divertente, soprattutto se pensate che Clarissa non sopporta proprio questo Donovan, un farabutto a suo parere pronto a raggirare il padre.

Testardaggine e conquista della fiducia giocheranno un ruolo fondamentale per i protagonisti!

Lei non vuole innamorarsi, perché una donna non ha bisogno di un uomo e dell’amore per sentirsi realizzata.
Lui ha sofferto in passato.

Eppure…

Mai come in questo libro l’autrice ha sfoggiato le sue abilità nel delineare i personaggi così diversi tra di loro per vissuto e contesto sociale, quanto simili per come sono davvero.

Ho davvero apprezzato molto il tema, forse definibile anche una denuncia sociale. È interessante soffermarsi su una mentalità vecchia di più di un secolo, tirare un sospiro di sollievo per il superamento di essa, ma rendersi anche conto che nel mondo non tutte le donne vivono come noi…

Il trattare il tema dell’isteria femminile, come definita all’epoca, è sicuramente una ventata d’aria fresca. Insomma, ci sta la storia d’amore, il romance, ma l’autrice è fenomenale nel ricreare situazioni storicamente e politicamente accurate nei suoi libri, fondendole alla perfezione con i personaggi e i loro caratteri. Ad esempio, voi sapevate che il vibratore a batteria, nato in realtà per scopi diversi, ma utilizzato per curare “il male femminile del secolo”, precursore dei moderni vibratori, è stato inventato già alla fine dell’800? Io no, lo ammetto. La Blake mi ha aiutato ad ampliare le mie conoscenze non solo da questo punto di vista, ma anche, appunto, per il contesto storico-sociale-economico dell’epoca.

Il tema, l’ambientazione, l’accuratezza, il tema che è tra i miei preferiti, oltre alla sua solita scrittura scorrevole e accattivante fanno sì che questo sia uno dei libri che preferisco tra i suoi. Insuperabile per quanto mi riguarda è la Passione Francese, ma sfido l’autrice a scriverne uno che si posizioni in cima alla mia classifica!

Mathilda ci ha trasportato attraverso diversi secoli con le tue storie, dalla Francia agli Stati Uniti al Madagascar, sono proprio curiosa di sapere dove ambienterà la sua prossima storia. E voi?

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