Buoooongiorno, readers! Finalmente è venerdì e Absence. L’altro volto del cielo di Chiara Panzuti, edito da Fazi Editore, è la recensione che vi propongo oggi. Grazie all’autrice per essere stata tanto gentile da inviarmi il libro, e a La Gilda delle Blogger per aver organizzato l’evento.
Se il primo libro è stato talmente denso di eventi da impedirmi di sbilanciarmi troppo con la recensione (che trovate qui), anche questo non scherza, motivo per cui chiedo scusa in anticipo, ma non voglio rischiare di anticiparvi troppe cose.
Dunque, Faith, Scott, Christabel e Jared hanno scoperto che tutto ciò che sta loro capitando altro non è che un esperimento con a capo un certo Illusionista. Gli effetti collaterali della somministrazione dell’ NH1 sembrano essere decisamente tremendi, così come dimostrato dal video ricevuto, decisamente esplicativo. Sintomi che purtroppo i nostri protagonisti iniziano a manifestare, a riprova del fatto che l’invisibilità ha delle serie conseguenze: chi non riesce a fermare un tremito, chi non riesce a trattenere la cena nello stomaco, chi non riesce a rimanere fermo.
Era una cosa che capitava spesso nell’ultimo periodo: sentivo l’esigenza di menare le mani, e non c’era imbarazzo che potesse fermarmi, a volte le braccia si muovevano da sole.
Quel video avrà anche dato loro qualche risposta, ma alle vecchie domande insolute se ne sono aggiunte altrettante. Chi è questo Illusionista e perché fa loro questo?
Perché ci sono tre squadre a cui sono concesse informazioni diverse?
Anche in L’altro volto del cielo continua questa specie di caccia al tesoro, un po’ come quella che facevamo da piccoli noi, ma questo non è un gioco, la posta è alta, non si vincono certo cioccolatini…
Così come nel primo libro, anche in questo gli insegnamenti non mancano, uno di questi? Mai fermarsi alle apparenze e questo l’autrice ce lo fa capire inserendo all’inizio e alla fine dei punti di vista differenti da quelli dei componenti della squadra Gamma. Forse che non ci sono buoni o cattivi? Forse solo vittime? Ovviamente non ho ancora una risposta – ma anche l’avessi non ve la potrei rivelare, lo sapete -, non ben definita almeno. Sono scorci ben apprezzati per ricordarci di vedere anche l’altra faccia, non solo guardarla, sentire quel suono dell’altra campana che così spesso preferiamo ignorare, troppo presi dalla complessità dell’azione, o dalla pigrizia di guardare al di là, semplicemente.
Tra i quattro protagonisti il rapporto si intensifica parecchio, oramai non sono solo più compagni di squadra o amici, ma una vera famiglia.
“Introspezione” è la parola chiave di questo libro (semi cit. della mia vecchiaccia preferita! Se non lo scrivevo avrei passato guai, abbiate pietà…). Il loro non è un viaggio per il bottino, non solo, ma soprattutto è un viaggio alla scoperta del vero io e a tal proposito, una citazione per voi…
La domanda più importante che potete farvi è la seguente: “Chi sono io?”. Sfortunatamente, però, siamo talmente occupati a “vivere la vita” (a guadagnare denaro, crescere famiglie, gestire affari e intraprendere nuove carriere) da non fermarci mai a pensare chi siamo realmente.
Mabel Katz
Liberi dalla varie distrazioni inutili di cui nemmeno ci accorgiamo, e messi di fronte a sfide simili, scoprire chi sono davvero, il loro essere, diventerà quasi un assoluto, non potranno sfuggire a questo.
Era la nostra malattia che progrediva, e io riuscivo a rallentarla solo con la rabbia. Quando il desiderio di vendetta aumentava, quando sentivo il bisogno di agitarmi e prendere a pugni qualcosa, anche il dolore passava, lasciando il corpo più libero. Era una necessità di contrasto, ma non sapevo come gestirla.
Di certo, un esperimento per cui molti psicologi e letterati potrebbero fare carte false e, d’altronde, non è uno dei temi maggiormente affrontati dai nostri antenati?
Ma quando finalmente si guarda “l’altro volto del cielo” potremmo anche stupirci del panorama…
A volte, la scelta tra chi si vuole essere e chi si è davvero è difficile e poco lampante… aspetto con ansia di leggere il terzo per vedere chi la spunterà…
E, oh, io ve lo dico: ho una nuova ship eh, non vi dico con chi ma, per chi ha letto il libro… sono l’unica o anche voi ci sperate un pochino?
Un libro che reputo avvincente, non solo per il tema principale, ma per tutte queste tematiche che l’autrice ha così magistralmente inserito, tematiche che rendono il libro adatto davvero a tutti, secondo me, perché fa riflettere, fa riflettere davvero, cosa che non dovremmo mai smettere di fare.
Voto per Absence. L’altro volto del cielo
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